Spagnolli: «Voglio tenere insieme tutti»

L’obiettivo è vincere al primo turno, visioni diverse con la Svp su programma e alleanze. Sel consegna le sue proposte



BOLZANO. I veti? Vanno bene per la pretattica, ma con i veti non si riempiono le sedie in consiglio comunale, non si approvano le delibere, forse non si vincono le elezioni. Il sindaco Luigi Spagnolli e il Pd, calcolatrice in mano, si sono chiariti le idee. L’obiettivo è la vittoria al primo turno. E su questo si costruisce la strategia. Questa sera è previsto un nuovo incontro sul programma tra Svp e Pd. In queste ore il sindaco ha lavorato sul programma con un gruppo ristretto. La Svp arriverà a sua volta preparata: l’Obmann bolzanino Dieter Steger ha promesso un elenco di punti precisi, a partire dalla sicurezza, su cui la Stella alpina chiede al Pd e a Spagnolli un impegno per garantire l’appoggio al primo turno. Contenuti e forma del programma determineranno l’alleanza. I veti della Svp sugli ecosociali sono noti (Guido Margheri di Sel è il bersaglio preferito). Spagnolli però in questa fase non raccoglie veti. «Verso le elezioni si prova ad andare con gli alleati di oggi: in base al programma, ed alle esigenze, aspettative, convinzioni di ciascuno, si vedrà con chi sì e con chi no. Certamente la Svp ha le sue esigenze, ma non sono le uniche», così ieri Spagnolli. Il prossimo consiglio comunale sarà composto da 45 eletti (non più 50), compresi per la prima volta gli assessori. La maggioranza ha bisogno di almeno 23 seggi, possibilmente 24 o 25. Nemmeno l’ottimista più sfrenato immagina che vi possano arrivare da soli Svp, Pd e la lista civica del sindaco. Servono alleati. Anche perché, è il ragionamento che viene portato al sindaco, vincere al terzo mandato richiederà più energie e capacità di persuasione sui cittadini. La debolezza delle opposizioni gioca a favore, ma Spagnolli nel lavoro sul programma starebbe pensando precisamente a quali segnali forti lanciare per rendere attrattiva la propria conferma. Al Pd invitano inoltre a non sottovalutare le divisioni in casa Svp. E si torna lì, alla prudenza rispetto alla alleanza snella. «Da soli non avranno 23 consiglieri e noi invitiamo Spagnolli a confrontarsi con noi sulle idee. Il massimo dissenso si è registrato in questi mesi sulle delibere strategiche (energia e via Alto Adige). La felice anomalia del capoluogo è a un bivio: rilancio o normalizzazione»: dice Guido Margheri. Sel ha consegnato a Spagnolli dieci priorità per il programma, «siamo stati intransigenti sulle questioni fondamentali, abbiamo garantito la massima responsabilità nella gestione complessiva del Comune». L’appuntamento tra sindaco e partiti non è ancora arrivato. «Non credo che il Pd abbia interesse a legarsi mani e piedi alla Svp, non farebbe bene nemmeno a loro», aggiunge l’assessore Luigi Gallo, che sta preparando la lista civica di sinistra che porterà il suo nome, «A Spagnolli ho detto che la coalizione attuale va conservata tutta, senza esclusioni...». Sel, che probabilmente costruirà una lista con i Verdi, ha scritto un promemoria in dieci punti: più potere al capoluogo, potestà sul territorio con revisione della legge urbanistica provinciale, priorità su welfare e ritiro dal Comune da attività non strategiche, personale (rotazione periodica dei dirigenti), diritti (civili, dei migranti, convivenza), politiche giovanili, equità (tariffe in base al reddito), attenzione alla periferia, partecipazione e sicurezza (no alle ossessioni, sì alla cooperazione tra attori pubblici e privati). (fr.g.)

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