BOLZANO. Gli agenti del trasporto denaro hanno consegnato mezzo milione di euro ai dipendenti della Cassa di Risparmio in piazza Walther. I soldi vengono contati. Ci sono tutti. La mattina dopo gli addetti alle casse aprono la cassaforte: mancano cinquanta mila euro. Sono svaniti nel nulla.
Tre settimane fa i dirigenti della Cassa di Risparmio denunciano la scomparsa di 50 mila euro dalle proprie casse. Immediatamente viene aperta un'indagine da parte degli agenti della questura di Bolzano. Arrivano sul posto gli esperti della scientifica presso la sede in piazza Walther. Ma non ci sono tracce. Chi ha portato via i soldi non ha lasciato né impronte digitali né segni sul pavimento. Qualcuno, dunque, che sapeva cosa stava facendo e come. I dipendenti dell'istituto bancario garantiscono che i soldi sono arrivati il giorno prima. Sono stati contati: 500 mila euro. Dopodiché la cassaforte è stata chiusa ed è stato fatto partire l'allarme. Poi la mattina dopo la sorpresa. I cassieri ricontano il denaro, come è prassi. Ma all'appello mancano delle banconote. Tutti i dipendenti sono stati sentiti dagli inquirenti, ma per il momento non è chiaro dove sia finito il denaro. Il portavoce della Cassa di Risparmio, Hugo Daniel Stoffella non commenta l'accaduto: «Non vengono rilasciate dichiarazioni visto che è in corso un'indagine». Bocche cucite, dunque, sull'accaduto all'interno dell'istituto bancario. Nessuno sembra avere una spiegazione. Gli investigatori hanno escluso da subito che il denaro sia sparito durante il trasporto, visto che i soldi erano stati contati una volta arrivati presso la sede in piazza Walther. Dal registro - così come dalle dichiarazioni dei dipendenti che lo hanno firmato - risulta in entrata 500 mila euro. Non un centesimo in meno. Ma cosa è successo durante la notte? Chi può essere entrato nell'istituto bancario portando via 50 mila euro? Dalle telecamere a circuito chiuso non risulta che qualcuno si sia avvicinato alla cassaforte. Forse i dipendenti hanno sbagliato i conti? Domande alle quali la squadra mobile di Bolzano, guidata da Marco Sangiovanni, sta cercando di dare una risposta. Sulla vicenda la Procura ha aperto un'inchiesta per furto aggravato contro ignoti. Gli inquirenti non hanno notato spostamenti sospetti di denaro all'interno della banca. Il giallo, dunque, rimane aperto.

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