Spedizioni, Fercam liquida la Fex

A nove mesi dal lancio è stata soppressa la rete con 90 centri distributivi. L’azienda: non era redditizia


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La notizia è clamorosa proprio perché del tutto inattesa: a nove mesi dal lancio in pompa magna la Fercam, colosso altoatesino dei trasporti, ha deciso di mettere in liquidazione la Fex, società controllata con 50 operatori in franchising e 90 centri distributivi in tutta la penisola che si occupava di spedizioni espresse. Manca ancora un comunicato ufficiale dell’azienda ma ieri è arrivata la conferma da parte dell’amministratore delegato Thomas Baumgartner, impegnato in un consiglio di amministrazione all’estero. «I conti non tornavano, l’attività non era redditizia. Meglio voltare pagina».

Parecchi corrieri non l’hanno presa bene: «Lavoro da mesi - racconta uno di loro - e non ho incassato quello che mi spettava, pur avendo fatto regolarmente la spola tutti i giorni con l’interporto della mia città. La decisione di Fercam, in parecchie province, è stata una sorta di fulmine a ciel sereno. Chi aveva aperto in franchising ora non vuole restare con il cerino in mano. A pagare rischia di essere l’anello debole della catena, ovvero i corrieri che si erano fidati ciecamente di un marchio forte e noto come Fercam».

Il documento. La comunicazione a tutti coloro che lavoravano in franchising è arrivata giovedì scorso. «Egregio partner - questo il tenore della missiva - Le inviamo la presente per informarla che il 14 giugno la nostra società è stata messa in liquidazione con effetto immediato come da allegato atto notarile. Pertanto, come previsto dall’articolo 10 del contratto di franchising da Lei sottoscritto, il rapporto di affiliazione commerciale si risolverà senza null’altro pretendere».

Il fatturato. Le aspettative di Fercam, in termine di fatturato, per il nuovo operatore dedicato unicamente alle spedizioni espresse erano ben altre, come si evince dal comunicato dello scorso 30 agosto.

La rete Fex era formata da cinquanta operatori in franchising che tramite 90 centri distributivi e collegamenti notturni tra le varie piattaforme garantivano un servizio espresso su tutto il territorio nazionale. La rete avrebbe dovuto provvedere a movimentare inizialmente «circa 10.000 spedizioni al giorno, con l’obiettivo di triplicarle entro la fine del 2013. Il fatturato a regime è previsto in oltre 100 milioni di euro annui».

Il target di riferimento. Il mercato di riferimento era quello del «business to business» e del «business to consumer» per le spedizioni mono e multi collo fino a 500 chilogrammi. A spiegare le ragioni della costituzione di questa nuova società controllata, nei mesi scorsi, era stato l’ad Marcello Corazzola: «Il settore courier è l'unico ad aver registrato incrementi di volumi e di fatturato nei primi sei mesi del 2012. Abbiamo così deciso di completare la gamma dei servizi del gruppo Fercam Spa con lo sviluppo di una rete Express Courier in franchising, collaborando attivamente alla costituzione di Fex». Ora invece si è arrivati alla liquidazione della società con alcuni operatori in franchising che pare abbiano bloccato le ultime consegne in attesa di incassare i crediti vantati.

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