Spesa per i profughi Solidarietà più forte degli insulti sul web

Moltissimi bolzanini hanno aderito all’iniziativa della coop. Grandi: noi aiutiamo tutti senza distinzione di lingua e colore


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Su social network hanno raccolto, assieme ai consensi, anche tante critiche che a volte hanno sconfinato nell'insulto, ma quella che conta davvero è la risposta forte data dai tanti bolzanini che, in modo silenzioso, hanno aderito all'iniziativa a favore dei profughi, partita giovedì e conclusasi ieri, lanciata dal punto vendita Koncoop di via Macello.

In pratica acquistando due prodotti uno lo pagava il cliente, l'altro la cooperativa. Un piccolo gesto di solidarietà (si potevano spendere anche solo pochi euro) per dare un aiuto alle decine di disperati, donne, uomini, bambini, anziani, in fuga da miseria e guerre, che ogni giorno vengono bloccati alla stazione di Bolzano e al Brennero, mentre tentano di raggiungere il Nord Europa.

«Sinceramente – dice Heini Grandi, presidente della cooperativa di consumo – non mi aspettavo un'adesione così forte. Segno che quelli che gridano sono in fondo solo una piccola minoranza. All'iniziativa hanno partecipato i nostri soci, ma quello che mi ha fatto più piacere è vedere persone che sono venute apposta fino ai Piani per dare il loro contributo. Vedremo se ripetere, nel prossimo futuro, la raccolta».

C'è chi accusa Koncoop di aiutare i profughi invece che pensare prima ai tanti bolzanini che sono in difficoltà, come per altro confermato l’altro giorno dalla relazione annuale della Caritas.

Alla Coop si può donare la propria spesa ai profughi

Koncoop provvederà a raddoppiare il dono dei clienti per far fronte all'emergenza migranti che sta colpendo il territorio altoatesino.

 

«La verità è che fame e bisogno non conoscono né colore né nazionalità: in questo momento in stazione si sta vivendo una vera e propria emergenza sociale. La situazione è destinata a peggiorare con l'annunciata intensificazione da parte della Germania dei controlli alla frontiera, dal 26 maggio al 15 giugno, in vista del G7 che si terrà in Baviera. Comunque, noi aiutiamo anche i bolzanini in difficoltà partecipando al Banco alimentare e all'iniziativa Trentino solidale che prevede la distribuzione alle mense di prodotti con la scadenza ravvicinata e quindi non più vendibili». Casapound in contrapposizione a Koncoop invita a sostenere le famiglie italiane in difficoltà e i padre separati, donando alimentari da consegnare nella sede del movimento di via Cesare Battisti.

«Fanno bene. Ogni azione di solidarietà è positiva. E comunque se qualcuno a qualcosa da suggerire si faccia avanti, invece che stare alla finestra e criticare».

In realtà, le reazioni negative all’iniziativa della coop confermano un po’quanto emerso dal voto per il primo turno alle elezioni comunali di Bolzano e che lo storico Giorgio Delle Donne aveva commentato così: «La contrapposizione etnica si sente sempre meno, mentre cresce la paura dello straniero che ti può portare via il lavoro, l’alloggio popolare e altri benefici concessi alle fasce meno abbienti».

Ma questa è una faccia della medaglia, l’altra, quella solidale, emerge dal rapporto della Caritas: 7350 donatori nel 2014, un aumento dei volontari passati da 225 a 913.

A ciò si aggiunge l’impegno di un’associazione come la Santo Stefano di Oltrisarco che aiuta circa 180 famiglie distribuendo in un piccolo magazzino della parrocchia del Santissimo Rosario prodotti alimentari. Qualcosa di simile la fanno i volontari della San Vincenzo presso la parrocchia di Don Bosco. Poi ci sono i Cacciatori di briciole di Volontarius: tra panini e brioche ne sono stati raccolti 80 mila lo scorso anno, presso una cinquantina di esercizi. Inoltre c’è il Banco alimentare che, due volte all’anno, fa la colletta di prodotti a lunga conservazione nei supermercati.

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