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Spese di viaggio nel mirino: «Vanno cambiate le regole» 

Maria Elisabeth Rieder (Team K): «I rimborsi vanno aboliti. Gli altri lavoratori non ne hanno diritto».  Brigitte Foppa (Verdi): «Il caso di Jasmin Ladurner insegna». E intanto la Regione valuta la segnalazione in procura



BOLZANO. Il caso di Jasmin Ladurner diventerà una inchiesta della Procura e della Corte dei Conti? In consiglio regionale e in consiglio provinciale ne sono convinti. L’ex consigliera della Svp ha ammesso l’«errore»: ha chiesto il rimborso delle spese di viaggio per quattro sedute del consiglio regionale, quando in realtà si era recata a Trento con l’auto di colleghi. Le richieste irregolari di rimborso spese potrebbero essere anche più numerose. «Mi sono consultato subito con il presidente Josef Noggler, che valuterà i passi da muovere», riferisce il vice presidente del consiglio regionale Roberto Paccher. I dirigenti del Consiglio consultano i legali. Nei prossimi giorni potrebbe partire una segnalazione alla procura e alla Corte dei Conti.

Ammesse le irregolarità, consegnate le dimissioni, il caso non è affatto chiuso con Jasmin Ladurner. L’avviso arriva dai consiglieri che contestano il sistema dei rimborsi spese, o almeno una sua parte.

Oltre alla indennità mensile di 10.251 euro lordi e all’importo forfettario netto mensile di 732 euro, vengono rimborsate le spese di missione (viaggi, pranzi, pernottamenti). Oltre a questo è previsto il rimborso delle spese di viaggio per partecipare alle sedute, quando il consigliere risiede in altro Comune. E sono questi rimborsi per il viaggio verso la sede del consiglio provinciale e regionale che vengono messi in discussione da una parte delle opposizioni.

Già ora diversi consiglieri non chiedono il pagamento delle spese in occasione di sedute. «Il sistema è fondato sulla autocertificazione», ricorda Paccher, «Più pezze di appoggio arrivano, meglio è, ovviamente. Ma resta di base la firma del consigliere che si assume la responsabilità di quanto afferma».

Maria Elisabeth Rieder (Team K) rivendica:«Il nostro gruppo non chiede questo rimborso spese perché non accettiamo il trattamento diverso rispetto agli altri lavoratori. Se siamo “pendolari” e arriviamo a Bolzano o Trento dalla Pusteria, come nel mio caso, o dalla Venosta, perché dovremmo avere il viaggio pagato a differenza degli altri lavoratori?». Si è insediata in consiglio provinciale la commissione speciale sulle indennità (finalizzata a portare a Bolzano la competenza, oggi in capo al consiglio regionale). Anticipa Maria Elisabeth Rieder: «Considerato quanto è appena accaduto, la commissione dovrà discutere di questi rimborsi. La mia posizione è che andrebbero aboliti».

Anche i Verdi non chiedono il rimborso delle spese di viaggio verso le sedute del consiglio a Bolzano o Trento. Anticipa la capogruppo Brigitte Foppa: «Come minimo va fatto un ragionamento sulle regole. Le spese dei gruppi consiliari sono sottoposti a un rigido monitoraggio da parte della Corte dei Conti. La vicenda di Jasmin Ladurner ha dimostrato che bisogna mettere mano ai rimborsi delle spese di viaggio». Così Brigitte Foppa sull’ex collega: «Le sono stata vicina quando è stata oggetto di violenza sul web, ma questa volta ha sbagliato, e tanto. Gestiamo denaro pubblico, ci viene chiesto il massimo della responsabilità». E Sandro Repetto (Pd): «Mi dispiace, Jasmin è brava. Non capisco come si possa rovinare tutto il lavoro fatto per poche centinaia di euro. E nella Svp diversi la aspettavano al varco». FR.G.













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