Spiaggia sull’area militare, Caldaro incassa un «no»

La Civica voleva realizzarla sui 3 mila metri passati dallo Stato alla Provincia Hell: «Nella stessa zona è stato autorizzato però un pontile per un noto albergo»


di Massimiliano Bona


CALDARO. È tramontata definitivamente a Caldaro l’idea di realizzare la spiaggia libera al lago sull’areale militare, passato recentemente dallo Stato alla Provincia. Si tratta di 3 mila e 400 metri quadrati, vicino ai quali è stata autorizzata nei mesi scorsi la realizzazione di un pontile di un noto albergo. «Due pesi e due misure», ha sbottato lunedì sera in consiglio comunale Irene Hell della Dorfliste, che ne fa soprattutto una questione di principio. «Se possono sdraiarsi al sole, a due passi dal lago, i clienti di un hotel è difficile capire per quale ragione non possa essere realizzata nella zona adiacente una spiaggia libera».

Poi, nel merito, la lista ambientalisa saluta con favore il fatto che la Provincia abbia deciso di ampliare la zona di rispetto a Sud-Est del lago. «Si tratta di un’area sotto tutela Natura 2000, dove vanno a nidificare gli uccelli. Quindi, da parte nostra, non possiamo che essere a favore».

A sparigliare le carte in tavola, nei mesi scorsi, è stata la decisione di concedere ad un noto albergatore locale il via libera per spostare il suo pontile al di fuori della zona di rispetto. «Proprio a fianco si trova la spiaggia militare - sottolinea la Hell - e questa scelta ci aveva fatto ritenere che la Provincia fosse intenzionata a non estendere ulteriormente la zona di rispetto».

La giunta di Caldaro, tra l’altro, ha chiarito durante la seduta di consiglio di non avere comunque i quattrini a bilancio per rilevare il terreno in questione dalla Provincia.

«Da quanto è emerso nella discussione la Provincia - prosegue la Hell - avrebbe chiesto una cifra che il Comune attualmente non può permettersi».

Proprio il sindaco Gertrud Benin Bernard ha sottolineato proprio nei giorni scorsi che i trasferimenti della Provincia si sono ridotti di 900 mila euro e pertanto il margine di manovra per gli investimenti è davvero ridoto al lumicino.

Il lago di Caldaro, pertanto, continuerà ad avere una spiaggia libera di pochi metri quadrati. «Considerato il numero di stabilimenti privati esistenti - conclude la Hell - ci sembra davvero un affronto ai bagnanti. Altrove, anche nel vicino Trentino, sono state fatte scelte più lungimiranti».

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