Sputi e calci a un controllore della Sasa

Ha fermato due ragazzi senza biglietto ma un loro amico è intervenuto e ha reagito con violenza ferendolo al mento


di Riccardo Valletti


BOLZANO. Doveva essere un normale controllo e invece è finito con dieci giorni di infortunio e un colpo di frusta alla base del collo, oltre all’escoriazione sotto il mento medicata in ospedale.

Un’aggressione improvvisa e violenta quanto inaspettata, quella che ha subito il controllore della Sasa Alessandro Petris alle 14,30 di lunedì scorso in piazza Walther.

In servizio sulla linea 5, ha fermato due giovani, tra i 20 e i 25 anni, risultati senza biglietto: a questo punto scatta la procedura standard. I due ragazzi sono dovuti scendere alla fermata successiva, in piazza, e hanno dovuto mostrare i documenti per la compilazione del verbale, una multa che nessuno dei due, anche se a malincuore, aveva intenzione di contestare.

Dall’altro lato della piazza però, ha raccontato Petris, un terzo ragazzo, immigrato dell’Est europeo, che probabilmente conosce di vista i due multati, è intervenuto. Si è avvicinato, chiedendo di lasciare andare i due, che “per una volta” non succedeva nulla. Il controllore, però, ha chiarito che non era possibile e ha proseguito con il verbale.

Uno sputo in piena faccia, è stata la risposta del terzo ragazzo arrivato a difendere i multati. E quando il dipendente Sasa ha preso in mano il cellulare per chiamare la Polizia, l’altro gli ha assestato un colpo di kung-fu da cinema con un calcio sotto il mento, procurandogli un colpo di frusta al collo e facendolo cadere a terra per poi scappare.

I due multati, secondo quanto raccontato, avrebbero immediatamente preso le distanze dal terzo ragazzo e sarebbero accorsi ad aiutare il controllore.

Soccorso in strada, il controllore è stato portato in ospedale per essere medicato: «Fortunatamente ho fatto in tempo a schivare in parte il calcio, che mi ha preso solo di striscio - ha raccontato l’aggredito alle telecamere di una tv locale - altrimenti mi avrebbe fatto molto più male».

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