Stabilimento senza licenza La vertenza finisce al Tar

La Goldgasse snc contesta l’ordinanza del luglio scorso del Comune di Caldaro La giunta resisterà in giudizio ed ha incaricato il legale Michele Menestrina



CALDARO. Sarà il Tar a pronunciarsi nella vertenza tra il Comune di Caldaro e la Goldgasse snc di Leander Morandell & Co. sulla legittimità dell'ordinanza del 19 luglio scorso sulla chiusura dello spaccio interno e dello stabilimento balneare a San Giuseppe al lago. Il Comune contesta in particolare la violazione dell'articolo 7 della legge provinciale numero 58 del dicembre 1988. Il comma 1 prevede in particolare che «nessun esercizio di somministrazione o ricettivo può essere condotto senza preventiva licenza e fornire prestazioni diverse da quelle autorizzate. (...)». In zona, secondo l’amministrazione, ci sarebbe un club (con tanto di pontile e accesso al lago) non autorizzato. Ci sarebbero state lamentele da parte di un vicino, perché si tratta di una zona di rispetto, soggetta a particolari vincoli.

Secondo il comma 5 della legge provinciale in materia «l’'esercizio di stabilimenti di bagni lacuali e fluviali o di piscine natatorie (...) è soggetto ad apposita licenza».

Il privato, al contrario, ritiene di essere in regola e il 26 luglio scorso ha presentato ricorso al Tar, contestando anche la sanzione amministrativa inflitta dal Comune. La giunta ha deciso di costituirsi in un giudizio e di incaricare per la difesa l'avvocato Michele Menestrina per un onorario di 6.528 euro più il 15% di spese e il 4% di contributi integrativi ed Iva, per un totale di 9.525,14 euro.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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