«Statale Dolomiti, ci vogliono gli autovelox fissi»

Il sindaco di Trodena torna alla sua battaglia dopo l’incidente che domenica scorsa è costato la vita a un giovane chef


di Robert Tosin


TRODENA. La statale 48 delle Dolomiti domenica è stata teatro di un incidente mortale. Il giovane chef Mimmo Cravos è finito di schianto contro una vettura, perdendo la vita sulla strada che lo avrebbe portato al lavoro. La Procura di Bolzano ha aperto un’inchiesta, dovuta in questi casi, per verificare le eventuali responsabilità nella tragedia. Per ora non è ancora stata fissata la data dei funerali del ventisettenne originario di Carisolo.

Ma pur nella drammaticità della circostanza, la tragedia non stupisce più di tanto. Soprattutto il sindaco di Trodena, Edmund Lanziner che da anni cerca di richiamare l’attenzione sulla pericolosa attrattività della statale, un vero e proprio invito a dare gas a moto, ma anche a macchine.

Sindaco, lei da tempo fa notare il pericolo.

Sono andato dal Commissario del governo setto, otto volte. Ho perso il conto. Adesso ci tornerò, magari assieme alla collega sindaco di Montagna.

Qual è il problema?

Che qui si corre troppo. E a farlo sono soprattutto quelli che meglio conoscono la strada, non tanto i turisti.

C’è una soluzione?

Noi abbiamo ripetutamente chiesto la collocazione degli autovelox fissi, ma non sono ammessi. Per un periodo ci sono stati e le violazioni del limite di velocità erano precipitati dal 30 all’1 per cento.

Non è un modo per fare cassa facilmente?

Guardi, lo so pure io che chi fa queste cose rischia di passare per la pecora nera. E so pure che prendere una multa è assai doloroso. Anzi, sono convinto che in Italia le multe sono fin troppo salate.

E quindi?

Chi corre qui sono soprattutto coloro che frequentano spesso la strada. In poco tempo verrebbero a sapere dove sono i punti fissi di rilevamento e andrebbero piano. Poi non è mica detto di lasciarli sempre accesi, ma l’effetto deterrente sarebbe ottenuto. Che alla fine è quello che ci interessa, non tanto dare le multe.

Ma gli appostamenti? Non funzionano?

No. E poi noi abbiamo un vigile solo. Sì, ogni tanto si piazza a fare controlli, ma di sicuro non può stare lì tutto il giorno. E poi è visibile, gli automobilisti che arrivano in senso contrario fanno i fari ai colleghi al volante e non si ottiene nulla. Appena tolto l’autovelox tutto torna come prima.

Ha mai pensato di mettere le postazioni finte, quei scatoloni arancio ai bordi delle strade?

Ci sono in Trentino, ma in Alto Adige non sono ammessi perché si ritiene siano informazioni fasulle date ai cittadini e quindi non si ritiene corretto.

Ha provato ad ottenere più collaborazione dalla Polizia stradale?

C’è, vengono anche gli agenti a fare controlli, ma il problema è sempre quello: quando ci sono fila tutto liscio, ma dopo un’ora è come prima.

Cosa chiederà al Commissario del governo?

Ci andrò con la collega di Montagna, perché il problema non è solo di Trodena ma riguarda tutta la strada. Chiederò semplicemente di riportare i punti fissi di rilevamento della velocità da collocare nei punti più insidiosi, come è per esempio Fontanefredde dove è accaduto l’incidente di domenica.

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