Stegona, dalla condotta 5 mila metri cubi d’acqua

La rottura del tubo che alimenta la centrale ha allagato locali e cantine I sistemi di sicurezza hanno funzionato, danni per centinaia di migliaia di euro


di Aldo De Pellegrin


BRUNICO. A quarantott'ore di distanza dalla rottura che ha interessato la condotta forzata sotterranea di 3 metri e 15 cm di diametro che alimenta la centrale Sel Hydros di Stegona captando l'acqua della Rienza nei pressi del ponte di via Tennis, a Brunico, ma non solo, è tempo di bilanci e di una primo sommario calcolo dei danni. Secondo Sel Hydros, la rottura ha interessato un tratto di tubazione metallica lungo circa 50 cm in corrispondenza del punto fra il condominio Mondschein e l'argine della Rienza, dove il rivestimento della galleria passa dal calcestruzzo al metallo ed è particolarmente soggetto a fenomeni di erosione sul fondo a causa del materiale trasportato dalle acque.

Sempre secondo Sel Hydros, il sistema di sicurezza della centrale ha subito evidenziato un’anomalia che ha fermato il gruppo di produzione in centrale chiudendo contemporaneamente la valvola a farfalla di captazione dell’acqua dalla Rienza. I due interventi hanno impedito che la perdita venisse ulteriormente alimentata ma non è stato invece possibile bloccare il volume d’acqua già presente all’interno dell’impianto, cioè nei 650 metri di condotta dalle opere di presa alla perdita e stimato in circa 5 mila metri cubi d'acqua. Un volume d'acqua pari, più o meno, a quello occupato fuori terra da un edificio cittadino che ha invaso le cantine dei tre stabili più vicini al punto di rottura, il condominio Mondschein, gli edifici della macelleria Bernardi e, più a valle, l'edificio ex Staggl che ospita il Lounge bar Puka Naka, un nuovo cafè ed un ristorante cinese. Interessati dall'acqua, ma in misura minore o salvati dalle protezioni messe in atto dai pompieri, anche altri tre stabili sempre lungo il corso della Rienza. A riportare i danni maggiori, ad oggi ancora difficili da quantificare ma che ammontano sicuramente a diverse centinaia di migliaia di euro, sono state le cantine nonchè le attrezzature delle aziende e dei locali immediatamente più vicini alla perdita per cui, comunque, Sel Hydros afferma di avere già attivato la propria assicurazione.

Fortunatamente invece, il pronto intervento coordinato dai pompieri e dai carabinieri di Brunico, ha consentito di evitare ogni rischio per le persone. Più difficile risulterà invece la riparazione della falla ed il successivo collaudo dell'impianto (l'ultimo sopralluogo di Sel Hydros risale al maggio di quest'anno), perchè le norme di sicurezza impediscono l'ingresso in galleria persistendo l'attuale livello della acque della Rienza. Nel frattempo si registra anche la presa di posizione dei Verdi provinciali che affermano: «Non si tratta di fatalità, ma della conseguenza di decenni di usura delle condutture gestite da Enel. Lo conferma il precedente di qualche mese fa a Perca. Parlando dell’acquisizione del 40% delle quote Enel in SE Hydropower bisognerà tenere conto dello stato delle condutture. La Sel e la Giunta provinciale devono ritrattare la cifra di 400 milioni di euro, vista la bomba a orologeria dello stato pietoso delle condotte».













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità