Stelvio, rinviato il pedaggio

Prorogata di almeno dodici mesi l’introduzione del ticket per transitare sul versante altoatesino


di Simone Facchini


STELVIO. Rinvio di un anno. Almeno. L'introduzione del pedaggio per gli autoveicoli sul versante altoatesino che conduce a passo Stelvio è stato ufficialmente rimandato. «Rimangono aspetti organizzativi e giuridici ancora da chiarire», ha spiegato ieri il governatore Luis Durnwalder a seguito della seduta della giunta provinciale che ha formalizzato la decisione. Ma probabilmente nella partita hanno giocato un ruolo cruciale anche le perplessità avanzate nei mesi scorsi dai sindaci di Prato e di Stelvio, così come i dubbi dei vicini di casa, ovvero i versanti lombardo e svizzero della strada: la fuga in avanti di Bolzano non era stata vista di buon occhio dalla provincia di Sondrio e dal cantone dei Grigioni. Fatto che lo stesso Durnwalder ha ammesso: «Fra le cose da appurare c'è anche l'adesione o meno del versante lombardo. Senza le garanzie di un funzionamento efficace dell'iniziativa, preferiamo prendere tempo e farci trovare adeguatamente preparati».

Secondo l'idea originaria, approvata dalla giunta provinciale nell'estate dell'anno scorso, il tratto della strada soggetto a pedaggio sarebbe stato quello compreso tra l'abitato di Trafoi (subito dopo la località) e il valico. Con i fondi incassati dal pagamento del “Green Pass” (così è stato battezzato il ticket), si sarebbero dovuti finanziare interventi di manutenzione e valorizzazione della strada dal punto di vista turistico, ambientale e culturale. E proprio la creazione di una carte turistica per l'Alta Venosta era stata una possibilità ventilata dall'assessore ai lavori pubblici Florian Mussner nel momento in cui affioravano quelle difficoltà che cominciavano, all'inizio di quest'anno, a prefigurare lo slittamento del progetto. Non da ultimo, il bando di gara per l'acquisto delle apparecchiature automatiche per l'incasso del pedaggio e il controllo con telecamere o analoghe attrezzature era stato sospeso.

Tanti indizi, dunque, che lasciavano presupporre quanto ieri la Provincia a ufficializzato. La proroga è di almeno dodici mesi, ed è quell'“almeno” che insinua il dubbio di una retromarcia. La giunta ha sempre ribadito con fermezza che il progetto – votato all'unanimità dall'esecutivo – si farà, ma le elezioni provinciali d'ottobre rimescoleranno gli attori a palazzo Widmann.

Intanto, automobilisti e motociclisti quest'estate non dovranno mettere mano al portafoglio per viaggiare lungo i tornanti che portano al valico. Il costo era stato fissato in 10 euro per auto e moto, per un pass valido una settimana.

Di sicuro, e questo anche in futuro naturalmente, non pagheranno i ciclisti, tanto meno i “girini” che scaleranno lo Stelvio il 24 maggio dal lato lombardo per scendere in picchiata da quello altoatesino, planare in Venosta e terminare la fatica di una delle teppe più dure e decisive della “corsa rosa” in val Martello. Per rendere i tornanti più alti del valico agibili, sono ancora in corso le operazioni di sgombero della neve: meteo permettendo, i campioni del pedale faranno i conti con i 2.758 metri del valico.

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