Stocker: al S. Maurizio 15 milioni di tagli

L’assessore: la sanità costa 3,3 milioni al giorno, entro il 2020 dovremo ridurre i costi complessivi di 60 milioni



BOLZANO. La sanità altoatesina costa 1,2 miliardi all’anno. Significano 3,3 milioni di euro al giorno o 2.300 euro per ogni cittadino. L’assessore alla Sanità Martha Stocker racconta anche così il gigante che si trova a maneggiare e che intende riorganizzare attraverso una riforma che sta provocando una bufera in periferia, tanto che da gennaio la presentazione potrebbe slittare a febbraio. Ma la riforma toccherà anche Bolzano, annuncia. L’assessore alla Sanità descrive i punti principali dei costi della sanità rispondendo a due diverse interrogazioni presentate da Freiheitlichen e Andreas Pöder (BürgerUnion).

Del budget complessivo di 1,2 miliardi di euro, 660 milioni sono destinati ai sette ospedali (dati riferiti al 2012). E i piccoli ospedali? Circa il 12 per cento dei 660 milioni, risponde Martha Stocker sono assorbiti da San Candido, Vipiteno e Silandro.

L’ha detto anche il presidente provinciale Arno Kompatscher nella sua relazione per il bilancio 2015: l’obiettivo della giunta non è risparmiare sulla sanità. Lo ribadisce Martha Stocker: il solo effetto dell’inflazione e degli adeguamenti contrattuali comporta un aumento dei costi di 20 milioni di euro all’anno. Il calcolo è semplice: entro il 2020 la sanità altoatesina costerà 120 milioni in più. E allora? «Entro il 2020 dovremo risparmiare 60 milioni», anticipa Martha Stocker,che elenca quattro filoni di intervento, che dovranno portare ognuno il 25% di risparmi. Per quanto riguarda l’ospedale di Bolzano, l’obiettivo è «la riorganizzazione dei reparti e la conseguente ottimizzazione delle prestazioni». Dei 60 milioni di euro di risparmio previsti entro il 2020, annuncia Martha Stocker, un quarto, cioè 15 milioni, dovranno derivare dalla riorganizzazione dei reparti del San Maurizio. Il secondo fronte che dovrebbe essere aperto con la riforma riguarda l’implementazione del modello «a scalare», che prevede diversi livelli di prestazione tra gli ospedali, con conseguente collaborazione tra le strutture. Il terzo pilastro è l’annunciata riforma dell’amministrazione della sanità e infine Martha Stocker cita l’obiettivo di ottimizzare tutte le strutture di supporto alla sanità. I Freiheitlichen chiedono conto del contratto di Robert Peer, attuale direttore tecnico-assistenziale della Asl, nonostante sia andato in pensione. Il dottor Peer, viene spiegato, è andato in pensione nel luglio 2012 dal suo ruolo di dirigente del settore tecnico-assistenziale del comprensorio di Merano. Dal gennaio del 2012 Robert Peer risulta in servizio con un contratto privato di cinque anni. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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