Stocker: Asl, entro maggio il nuovo direttore generale

La giunta provinciale approverà oggi la procedura di selezione per la nomina «Mi supporterà nella riforma e guadagnerà il 5% in più del direttore sanitario»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Martha Stocker è decisa. E sa bene che bisogna fare in fretta, perché la riforma sanitaria non può attendere. «Entro maggio - assicura - dovremmo riuscire ad annunciare il nome del successore di Andreas Fabi per la carica di direttore generale». Per l'assessora della Svp si tratta di una scelta molto importante, anche perché questa nuova figura dovrà aiutarla a cambiare faccia alla sanità altoatesina, con la soppressione di alcuni punti nascita in periferia. Anche se questo processo costerà inevitabilmente qualche voto al suo partito.

All’ordine del giorno della giunta di oggi ci sono due punti che dovrebbero velocizzare tutto l'iter. Innanzitutto saranno accettate le dimissioni di Fabi, che resterà comunque all'interno dell'Azienda sanitaria con altri compiti fino al 31 dicembre 2016, e poi sarà discussa e approvata la procedura di selezione per la nomina del suo successore.

Assessora, il nuovo direttore generale guadagnerà più o meno di Fabi?

«Il contratto di Fabi era piuttosto particolare. Al suo successore applicheremo quanto prevede la normativa. Questo non significa, ovviamente, che sarà pagato poco».

Giusto per avere un parametro, da che retribuzione base partirà rispetto al direttore sanitario Oswald Mayr?

«Siamo nell'ordine del 5 per cento in più. Un buon direttore generale ha diritto anche ad una buona retribuzione».

Preferirebbe un esterno, in grado di puntare i piedi per attuare la riforma, o un candidato che conosce bene la realtà locale?

«Di sicuro faremo ricerche mirate anche in Germania e in Austria, oltre che su tutto il territorio nazionale. Vorremmo un alto profilo, il meglio sulla piazza se possibile. E devo dire che sono piuttosto curiosa a riguardo. Mi piacerebbe che si presentassero in tanti».

La Provincia, per il ruolo di direttore generale, sebbene avesse più di 60 candidati idonei, alla fine ha optato per una faccia nota. La soluzione interna è più facile?

«Analizzeremo bene tutti i curriculum, senza farci condizionare. Ma bisogna tenere conto anche del requisito del bilinguismo, che ovviamente taglia fuori diversi potenziali candidati con credenziali più che valide. Ma non è detto che il nuovo direttore generale debba essere un altoatesino per forza».

Quando presenterà la nuova riforma sanitaria. Ce la farà entro febbraio?

«Sì, dovrei essere pronta per metà mese. E non ho cambiato idea sulla necessità di intervenire. A Bolzano, come in periferia».

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