Studenti in piazza  per il “funerale” al pianeta malato 

La manifestazione. Anche a Bolzano, come nel resto del mondo, alcune centinaia di ragazzi e ragazze sono arrivati con cartelli e slogan sotto i palazzi della Provincia per chiedere misure per l’ambiente



Bolzano. Nella bara, portata a spalle dalle studentesse della scuola waldorf, c’è la terra. dietro il corteo funebre: dai più grandi ai più piccoli sono tutti vestiti di nero. sullo sfondo l’opera di picasso che “parla” di morte e distruzione dopo il bombardamento di guernica. in questo quadro, in bianco e nero, un’ unica nota di colore: il verde di una pianta.

«è la dimostrazione - dicono Isabella mochino, marie vedani plattner, majda brecelj - che non tutto è perduto. inserendo quella pianta nel quadro di picasso abbiamo voluto rappresentare la speranza che deriva da manifestazioni come quella di oggi».

I giovani anche a bolzano, come nel resto del mondo, ieri sono scesi in piazza per chiedere a gran voce misure per “salvare” l’ambiente dell’inquinamento. lo hanno fatto nell’ambito della seconda mobilitazione dei “fridays for future”, lanciati in svezia da greta thunberg.

All’appuntamento in piazza silvius magnago, si sono presentate alcune centinaia di studenti italiani e tedeschi. “armati” di cartelli e scandendo slogan hanno invocato provvedimenti per difendere il pianeta dall’inquinamento che minaccia tutti: piante, animali, uomini. lo hanno fatto sventolando la bandiera dell’europa, per la quale molti di loro, Domani andranno a votare.

Se nel mondo degli adulti cresce il partito dei sovranisti, tra giovani e giovanissimi l’ideale prevalente sembra essere quello di una realtà sovranazionale capace di imporre ai singoli paesi, l’adozione di misure che diversamente sono destinate a rimanere lettera morta. «non si può prescindere dall’europa - spiegano Matteo magnago, zeno oberkofler, giovanni gottardo, daniel vasquez Del comitato organizzatore -: noi ci crediamo tantissimo. anche perché se oggi si può girare liberamente; noi giovani possiamo andare a studiare le lingue e conoscere nuove realtà, lo dobbiamo a chi ha creato e realizzato il progetto europeo».

Il comitato organizzatore ha preparato anche un documento in cui, tra l’altro, si chiede alla provincia una drastica riduzione delle emissioni inquinanti, un potenziamento dei mezzi alternativi all’auto e si dice no all’ampliamento dell’aeroporto.

Anche ieri, come a marzo, ragazze e ragazzi si sono alternati al microfono, chiedendo di essere protagonisti del cambiamento che prima di tutto deve partire dai singoli.

«nella mia scuola - dice lena simonetti, 16 anni del liceo waltrher von der vogelweide - alla macchinetta del caffè non usiamo più i bicchierini di plastica, ma ciascuno mette sotto l’erogatore la propria tazza. anche l’acqua o il tè me lo porto nel thermos». piccoli gesti che si spera servano a creare nei giovani una nuova mentalità.

E a chi sostiene che i “fridays for future” siano solo un’occasione per non andare a scuola, ha risposto steve proctor, insegnante di inglese: «anche questa è scuola e voi ragazzi siete gli insegnanti».A.M.













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