Sui migranti l’alleanza tra Deeg e i Comuni 

I servizi. La Provincia e i sindaci dei centri principali chiedono un vertice con il prefetto L’assessora: «Sprar ridotti, non violeremo la legge, ma non vogliamo persone sulla strada»


Francesca Gonzato


Bolzano. Sono passati quasi due mesi dall’insediamento della giunta provinciale. Waltraud Deeg (ala sociale) sta prendendo le misure di uno degli assessorati strategici, con le politiche sociali ereditate da Martha Stocker e l’edilizia abitativa (Ipes) che torna alla Svp dopo oltre venti anni italiani, oltre a famiglia e terza età.

Migranti, l’alleanza

Waltraud Deeg rilancia l’allarme sulle conseguenze del decreto sicurezza, che ridimensiona gli Sprar e i beneficiari della protezione umanitaria. Una battaglia che combatterà con i sindaci. Comuni di altre regioni hanno deciso la disobbedienza alla legge di Salvini. «Non vogliamo violare la legge, ma non vogliamo neppure avere persone per la strada», così Deeg, «Ci incontreremo con i Comuni di Bolzano, Brunico, Merano e Bressanone. Vogliamo chiedere al Commissario del governo e al ministero cosa dobbiamo fare, perché la gente sotto i ponti non ci può stare. Roma vuole provocare un problema di sicurezza? È forse per questo che si fanno certe leggi? Se non effettui i rimpatri, è ovvio che l’unico effetto che ottieni è l’onda di destra. Questo non ci sta bene. Allora il nostro messaggio è: se le persone sono qui, ce le fate gestire bene e ci date anche i soldi. Non è un problema che possiamo risolvere come Provincia e Comuni. È un problema dello Stato, lo Stato deve risolverlo: il presidente Kompatscher da molti mesi lavora su questo nella Conferenza delle Regioni».

Ipes ed edilizia agevolata

L’assessore Christian Tommasini prima delle elezioni non è riuscito a fare approvare la legge di riorganizzazione dell’edilizia agevolata: la Svp l’ha stoppata.

Waltraud Deeg riparte da quel testo: «Non vorrei ricominciare da zero. Sto cercando di capire cosa può essere tenuto». La Svp ha fortemente voluto la delega sull’Ipes. «Pochi giorni fa abbiamo inaugurato gli appartamenti in Val d’Ultimo. C’era una troupe del canale tedesco Zdf , ci hanno fatto i complimenti. Non credo che tutti i nostri cittadini si rendano conto del patrimonio rappresentato dall’Ipes», dice, «Abbiamo 14 mila appartamenti, manutenzioni continue, ma è sufficiente un ascensore guasto per provocare le proteste». La nuova sede dell’Ipes è una storia infinita. «Non è giusto che abbiano quella sede di piazza Matteotti. È un ente che costruisce e ristruttura, con quale biglietto da visita si presenta?».

Controlli e trasparenza

Lega e Svp hanno previsto nel programma una stretta sui controlli per accedere alle case Ipes e sul welfare. «Serve una decisione politica», spiega Waltraud Deeg, «Vogliamo introdurre il Durp nel sistema, cioè la valutazione patrimoniale? È un discorso che va avanti da anni. Si decida sì o no. Alcuni punti vanno portati in giunta, altri sono pronti». E i corsi di lingua e integrazione per accedere ad assegni familiari e altre prestazioni? «Va cambiato il sistema informatico, c’è un tavolo tecnico». Waltraud Deeg sottolinea il tema della trasparenza: «Comprensori, Cda ed enti di gestione: incontro resistenze. Serve una svolta sulla trasparenza».

Pubblico e privato

Sui servizi agli anziani e sul sociale il privato è già presente. Come ala sociale Svp cosa ne pensa? «In questa legislatura dobbiamo decidere quanto privato vogliamo tra servizi e strutture», risponde, «Abbiamo previsto su questo una clausura con il tema Cura 2030».

Il capoluogo Bolzano

Il Comune rivendica più attenzione: i suoi servizi non coprono solo i cittadini del capoluogo. Sarà la volta buona? Così Deeg: «Ci rendiamo conto. I numeri sono diversi, ma anche i finanziamenti sono diversi. L’incontro con Caramaschi è andato bene».

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