Sul doppio passaporto la destra contro Muser
I Freiheitlichen: «Il vescovo non si immischi nelle questioni politiche» «Sbagliato parlare di questo tema scottante durante la messa di Natale»
BOLZANO. Una dura nota scritta, interviste rilasciate alle televisioni, una conferenza stampa di fine anno per illustrare l’attività del partito. Ovunque il pepe è stato dare addosso al vescovo Ivo Muser, reo, secondo i Freiheitlichen, di essersi immischiato in affari che non lo riguardano, ossia la doppia cittadinanza, il doppio passaporto cui l’Austria sta pensando per i sudtirolesi. Particolarmente incomprensibile, agli occhi dei Freiheitlichen, il fatto che il vescovo si sia espresso - per usare un eufemismo - non a favore, durante la messa di Natale.
«Ad occuparsi di questa questione - scrivono i Freiheitlichen - devono essere i politici austriaci e nello specifico il nuovo governo ÖVP/FPÖ». Poco comprensibile da parte di Ulli Mair e compagni, anche il fatto che numerosi siano stati gli apprezzamenti verso quella che loro chiamano una intromissione da parte delle gerarchie ecclesiastiche. Sia l’Obmann Svp Achammer che il presidente della gioventù cattolica sudtirolese Rainer hanno infatti sottolineato che in democrazia ognuno ha diritto di esprimere le proprie idee. «Ma allora - scrivono i Freiheitlichen - se il vescovo desidera esternare, in futuro vorremmo sentirlo prendere posizione anche su molti altri aspetti: stranieri violenti, legge elettorale sfavorevole ai sudtirolesi eccetera».