Sull’Arginale l’85% non rispetta i limiti

I totem arancioni verranno messi anche in Corso Italia, via Roma e via Druso. I vigili potranno essere anche a 100 metri


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Speed check si parte davvero. Entro metà novembre 8 totem arancioni saranno posizionati in altrettanti punti critici della città e alcuni di essi avranno all’interno autovelox mobili. Non saranno “scatole vuote”, come sostiene qualcuno, e chi avrà il piede pesante rischia di pagare sanzioni salate (fino a 1.094 euro) e di vedersi decurtare fino a 10 punti della patente. Per molti automobilisti, inizialmente, sarà difficile rispettare i 40 all’ora in viale Druso o i 50 sull’Arginale, ma alla prima multa c’è da scommettere che quasi tutti si adegueranno. Per ribadire la necessità di fare qualcosa in tempi brevi la giunta ha presentato ieri i dati shock di una settimana di misurazioni della velocità. «Con gli speed check attivi sarebbe stata una strage», ha commentato un dirigente comunale.

Velocità shock. Sull’Arginale, dal 17 al 23 settembre, l’85% dei mezzi viaggiava oltre il limite di 50 orari. Ben 50.500 fra auto e moto viaggiavano a 60, 33.692 a 70 orari, 10.127 a 80, 2.546 a 90, e più di 1.000 oltre i 100 chilometri orari (8 oltre i 140!).

In Viale Druso il limite è 40 all’ora, ma 19.687 mezzi viaggiavano a 50, 12.705 a 60, 3.785 a 70, 902 a 80, 233 a 90 orari e 81 oltre i cento orari. Situazione molto critica anche in Corso Italia (limite 40 Km/h) dove sono state sorprese 3 persone a 140 orari, 4 a 130, 7 a 120, 29 a 110 e 121 a 100 all’ora. In Via Cadorna le infrazioni, la scorsa settimana, sarebbero state quasi 15 mila (il 48% dei mezzi), mentre è stata registrata più disciplina in Via Claudia Augusta (10% di infrazioni) ma anche in Via Galilei 7% di infrazioni, all’altezza del comando dei vigili urbani.

La mappa degli speed check. Posto che i vigili urbani potranno spostare i totem arancioni a loro piacimento anche in altre vie della città entro metà novembre ne saranno posizionati 8, di cui 3 in viale Druso, 1 in Corso Italia, 1 sull’Arginale, 1 in via Galilei, 1 in via Claudia Augusta e 1 in via Cadorna.

La contestazione della multa. Ieri il comandante dei vigili urbani Sergio Ronchetti è stato chiaro. «La pattuglia potrà contestare l’infrazione sul posto, ma anche ad un centinaio di metri di distanza. In quel caso la multa potrebbe arrivare per posta». Su richiesta si potranno vedere le foto che attestano l’infrazione. Come ha spiegato Ronchetti il vero problema è che «il partito degli automobilisti spesso è più forte del partito della sicurezza». In realtà il numero degli incidenti «è ancora troppo elevato in città e, oltre ad esso, bisogna mettere in conto gli enormi costi sociali».

Esperimento di tre mesi. La giunta ha deciso di prendere gli speed check in comodato d’uso per tre mesi. E se i risultati, al termine del periodo di prova (finirà a febbraio), saranno buoni è previsto l’acquisto di un certo numero di totem. «Uno costa mille euro», ha spiegato Paolo Gollio, a capo del progetto «Noi sicuri», già adottato in 500 città italiane. «Per il successo del nostro sistema la psicologia ha un ruolo chiave: chi vede gli speed check rallenta. E se scende la velocità media si abbassa anche il numero degli incidenti. Non è un sistema vessatorio, perché i totem sono arancioni e ben visibili a tutti».

Le sanzioni. Pesanti, come detto, le sanzioni. Chi supera il limite fino a 10 km orari pagherà 41 euro di giorno e 54 di notte. Chi lo supera da 10 a 40 chilometri orari pagherà 168 euro di giorno e 224 euro di notte (dalle 22 alle 7 del mattino), oltre a vedersi decurtare 3 punti della patente. Chi viaggia dai 40 ai 60 chilometri orari oltre il limite pagherà una multa di 527 euro di giorno e di 702 euro di notte, perderà 6 punti della patente di guida, che sarà sospesa da 1 a 3 mesi. «Chi invece - ha concluso Ronchetti - scambierà le nostre strade per Maranello superando i limiti di oltre 60 km orari pagherà 1094 euro, perderà 10 punti della patente che gli sarà sospesa per 6 mesi».

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