Sull’Autobrennero veicoli in calo del 43 per cento

Bolzano. La ripresa dei flussi turistici che l’economia locale e nazionale auspicava in crescita progressiva dopo la riapertura dei confini scattata ai primi di luglio stenta a decollare.Negli ultimi...



Bolzano. La ripresa dei flussi turistici che l’economia locale e nazionale auspicava in crescita progressiva dopo la riapertura dei confini scattata ai primi di luglio stenta a decollare.

Negli ultimi due weekend, il numero di ingressi registrati al Brennero è stato quasi la metà di quello dei weekend corrispondenti dello scorso anno (6-7 e 13-14 luglio 2019), con percentuali negative che si ritrovano analoghe, in uscita, nelle stazioni autostradali della A22 a maggiore vocazione turistica.

Nel dettaglio, nelle giornate del 4-5-11-12 luglio gli ingressi di veicoli leggeri al Brennero hanno segnato rispettivamente le seguenti percentuali rispetto al 2019: -42,08%, -44,86%, -43,57%, -43,85%.

Complessivamente, dopo una fase iniziale di rapido recupero al termine dei mesi del lockdown, durante i quali i volumi di traffico erano scesi anche al di sotto del 90%, si sta assistendo a una stabilizzazione negativa dei flussi nell’ordine complessivo, lungo l’intera tratta, del -30%.

In termini di servizio erogato agli utenti, l’assenza delle tradizionali giornate di esodo si sta traducendo in standard qualitativamente molto elevati, con tempi di percorrenza ideali e assenza di code in uscita alle stazioni autostradali. Questo anche grazie alla scelta di Autostrada del Brennero di terminare il 5 luglio la cassa integrazione, a differenza di altri Concessionari. Il duplice obiettivo che guida in questa fase piuttosto complessa le scelte della società in materia di gestione del personale è garantire a tutti i dipendenti la piena occupazione nella massima sicurezza nonostante l’emergenza sanitaria.

Un obiettivo non scontato data la necessità prioritaria di assicurare a quasi mille dipendenti un ambiente di lavoro che garantisca il distanziamento fisico idoneo a scongiurare eventuali rischi per la salute e dato il perdurare di volumi di traffico ancora ben distanti dai livelli degli scorsi anni. Il risultato è stato raggiunto riorganizzando gli spazi e i turni di lavoro, in particolare del personale di sede, e ricorrendo quando possibile al lavoro agile.

Il ricorso sistematico alle casse automatiche, possibile solo grazie all’alto livello di automazione delle stazioni autostradali di A22 e sempre più richiesto dall’utenza, si rivela necessario per ridurre al minimo l’esposizione al rischio di contagio da Covid-19, una misura di protezione sanitaria a garanzia della salute tanto del personale di esazione quanto dei viaggiatori.













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