Supermarket, a Bolzano le commesse temono l’apertura fino alle 21
È entrato in vigore l’orario serale lungo alla catena di hard discount Lidl. I sindacati: «Fino alla chiusura solo due lavoratrici, così sicurezza a rischio»
BOLZANO. Lidl Italia ha deciso e l’Alto Adige si è adeguato.
Da una settimana anche il supermercato di via Maso della Pieve ha allungato l’orario di chiusura fino alle 21 (prima chiudeva alle 20.30) ed apre alle 8.
Molto preoccupati Maurizio Surian ed Anna Falcone (Filmcams Cgil): «Esiste anche un problema serio legato alla sicurezza. Fino alle 21 - infatti - restano a lavorare dentro il negozio solo due commesse, in assenza di sorveglianza. Se entra qualcuno che le importuna - ed il rischio esiste - non sanno come difendersi. Ed esiste un problema concreto anche per il rientro a casa. Tra una cosa e l’altra rischiano di uscire... tra le 21.30 e le 22».
Insomma anche a Bolzano la liberalizzazione degli orari - permessa dalla legge - si fa sempre più spinta. «Stiamo lavorando con i vertici di Lidl al rinnovo integrativo del contratto aziendale e cercheremo di trovare formule per regolare queste aperture incondizionate». E i sindacati ne approfittano per lanciare un appello ai lavoratori. «Il nostro compito è anche quello di istruirli per spiegare loro quali sono i margini di manovra entro i quali l’azienda può muoversi e dove invece è costretta a fermarsi. Troppi credono di dover accettare tutto ma non è così, ed un atteggiamento troppo accondiscendente non aiuta nè loro nè noi». Filmcams Cgil temono anche che la concorrenza sia pronta a seguire: esistono altri hard discount - infatti - che sempre a Bolzano hanno già anticipato l’apertura alle 8 per non lasciare troppo spazio al colosso germanico della grande distribuzione.
Surian parla di una situazione sempre più difficile da affrontare: «Purtroppo la legge sulle liberalizzazioni permette tutto questo e sappiamo benissimo che la grande distribuzione punta ad aprire H 24. La Carrefour, per esempio, sta andando avanti in tutta Italia in questo senso ed altri seguiranno. Come detto hanno la legge dalla loro, basta che trovino gli equilibri giusti... il personale e non si fermano più».
Un problema importante - quello dell’allungamento dell’orario - per tutti i lavoratori pendolari e non, costretti tra una cosa e l'altra a rientrare a casa alle 22 se non oltre. Un orario che, di fatto, va ad impedire a molti lavoratori di poter vivere una vita familiare reale, con danni futuri al tessuto sociale facilmente immaginabili.
Anna Falcone spiega che «in particolare, a risentirne sono i contratti full time... i più difficili da gestire perchè il dipendente troppo spesso si vede costretto ad accettare tutto». Più riparati i part time, con possibilità di revoca delle clausole elastiche e flessibili e di rifiuto al lavoro straordinario/supplementare. Gli oneri dell'estensione oraria - per i sindacati - andranno quindi a ricadere su poche persone in attesa di capire se la clientela apprezzerà il nuovo orario di apertura. Un risultato affatto scontato per i ritmi di vita.
Sulla questione dell’orario 8-21 intervengono anche le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil che chiedono alla direzione di Lidl Italia «di avviare un percorso di immediato confronto con le organizzazioni sindacali territoriali interessate sui temi degli orari e questo per rilevare le problematiche e individuare le possibili soluzioni».