Sussidi pubblici, via ai controlli

A Brunico intesa tra Comprensorio e Guardia di finanza per scovare chi riceve contributi illegalmente


di Aldo De Pellegrin


VAL PUSTERIA. Il sussidio di sostentamento mensile erogato dalla Comunità comprensoriale, l'abitazione ottenuta dall'Ipes provinciale e il Suv di marca parcheggiato in garage. Una situazione che, se nelle città riesce ancora a sfuggire agli occhi dei cittadini, in realtà molto più piccole come Brunico e frazioni non può passare inosservata. Ovviamente spesso, anche se non sempre, si tratta di eccezioni e di situazioni al limite, che però saltano subito agli occhi di quei cittadini e di quegli amministratori che sanno quanto è complicato arrivare alla fine del mese con uno, ma talvolta anche addirittura con due stipendi in famiglia.

Anche per questo, da parte dei servizi sociali della Comunità comprensoriale della val Pusteria, che hanno il compito istituzionale di fornire assistenza alle famiglie bisognose, sempre più frequentemente e intensamente viene richiesto il controllo della legittimità delle prestazioni finanziarie richieste e puntualmente ricevute dagli aventi diritto o dai presunti tali.

Un controllo cui la Comunità comprensoriale è tenuta obbligatoriamente dalla Corte dei Conti, ma per il quale non ha, come istituzione, gli strumenti materiali ed efficaci. Ecco quindi che qualche giorno fa, in linea con il protocollo di intesa siglato già nel 2006 fra il Comprensorio pusterese ed il comando provinciale della Guardia di finanza di Bolzano, ha avuto luogo un intenso confronto con il comando della Guardia di finanza di Brunico, agli ordini del capitano Alessandra Faietti, in occasione del quale è stata concordata una stretta collaborazione finalizzata al controllo della veridicità delle informazioni fornite da chi richiede il sussidio.

Accade infatti che i cittadini che fanno domanda per qualsiasi tipo di sussidio ai quattro distretti sociali pusteresi possono completare la documentazione richiesta avvalendosi dell'autocertificazione, che avvalora le dichiarazioni del cittadino, caricandolo però della responsabilità in caso di dichiarazioni non corrette o addirittura mendaci.

Troppo spesso, però, anche per l'assenza dei dovuti controlli, risulta che di tale diritto, consapevolmente o inconsapevolmente, alcuni richiedenti abusino, richiedenti che in tal modo fruiscono di sovvenzioni a cui non hanno diritto.

Per questo motivo, in collaborazione con la Guardia di finanza di Brunico, che nell’ambito delle proprie competenze già si occupa di tutelare anche le uscite dei bilanci locali, sono state recentemente stabilite alcune modalità di intervento più efficaci rivolte a riscontrare la veridicità delle dichiarazioni fatte dai cittadini per quello che riguarda la residenza, il reddito, i rapporti di lavoro, la composizione familiare e tutti gli altri dati che concorrono alla quantificazione e all’erogazione di un sussidio. L'obiettivo, ovviamente. è quello di rendere più mirata l'erogazione dei sussidi finanziari, che in val Pusteria sfiorano il milione di euro l'anno, tutelando coloro che ne hanno realmente diritto a scapito di chi ama fare il furbo a spese della comunità.

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