“Svelato” il murales: messaggio di speranza dal volto di donna 

L’autore dell’opera è Matteo Picelli, in arte Egeon L’assessore Gennaccaro: «Valorizzeremo altri edifici»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «Il significato del murales? Un messaggio di speranza per tutti e in particolare chi rischia di farsi schiacciare dal pessimismo imperante e dai mille problemi di ogni giorno. Ma soprattutto un inno alla bellezza che c’è sempre anche in mezzo al buio». Matteo Picelli, 27 anni di Bronzolo, in arte “Egeon”, è l’artista che ha trasformato la facciata anonima del condominio, all’incrocio tra via Roen e via Duca d’Aosta, in un’opera d’arte.

Prima, arrivando da via Amalfi percorrevi via Roen e ti fermavi al massimo al distributore a fare benzina, adesso l’occhio è attirato dal profilo raffinato di una giovane donna mentre, guardando verso l’alto, fissa un “punto di luce” che rompe all’improvviso il buio della notte.

Ieri la presentazione ufficiale alla quale ha partecipato l’assessore comunale Angelo Gennaccaro che ha promesso che questo è solo l’inizio: «Mi piacerebbe fare un bando, per consentire ad altri muralisti di trasformare le facciate grigie di certi palazzi in giro per la città, in qualcosa di vivo e colorato».

In questo caso invece a darsi da fare per realizzare l’idea che gli frullava in testa da tempo, è stato proprio il giovane artista di Bronzolo che, dopo il diploma in illustrazione e animazione a Firenze, ha lavorato in Olanda, Germania, Francia e Capo Verde.

«Ho proposto il progetto a Comune e Provincia: è piaciuto ed entrambi - spiega - mi hanno concesso un contributo che mi ha consentito di mostrare come un muro alto, grigio, senza neppure una finestra, possa trasformarsi in qualcosa di vivo che ti impone di fermarti, guardare, interrogarti sul significato».

Perché ha scelto questo palazzo?

«In realtà in città di muri che hanno le caratteristiche giuste e la visibilità ideale per questo tipo di interventi, ce ne sono più d’uno. Il problema è ottenere le autorizzazioni. Alla fine dunque ho scelto questa facciata perché dall’amministratore di condominio ho avuto la risposta in tempi rapidi».

Primi riscontri?

«Mi sembrano più che positivi. Chi passa, si ferma, guarda e approva: il soggetto scelto piace e fa riflettere. Sono contento che il murales sia su un edificio difronte alle scuole. Mi piace pensare che sia un messaggio di speranza in particolare per le giovani generazioni».

Quanti giorni di lavoro sono serviti?

«Ho lavorato per una settimana su una piattaforma. Adesso mancano solo gli ultimi ritocchi: ovvero il titolo “Ricorda la bellezza” e la firma».

Quali materiali vengono usati per questo tipo di lavori?

«Vernici al quarzo».

In quali altre zone della città ha individuato palazzi con le caratteristiche adatte.

«Avevo preso in considerazione anche il grande condominio dell’Ipes a Don Bosco. Ho chiesto l’autorizzazione, ma alla fine non si è fatto nulla perché non ho mai ottenuto il via libera».

Se qualcuno fosse interessato ad avere un murales come questo sulla facciata della propria casa, quanto deve mettere in conto di spendere all’incirca?

«Per un murales come questo siamo intorno ai 10 mila euro».

Visto il risultato d’ora in poi potrebbe essere più facile ottenere l’autorizzazione.

«È quello che mi auguro. Spero che “Ricorda la bellezza” possa fare da apripista».

È stato così anche per i graffiti: anni fa si è cominciato un po’ in sordina, adesso Bolzano è uno dei centri preferiti dagli artisti che creano sui muri.

Il capoluogo altoatesino a fine settembre ha ospitato “39C Bolzano Graffiti Jam" (8a edizione) meeting internazionale di graffiti. A disposizione degli 80 artisti del graffito provenienti dall'Italia e dall'estero, l’amministrazione aveva messo il muro che costeggia la pista ciclabile di via Mayr Nusser. Leit motiv dell'evento era "body movin": ciascuno ha interpretato, ovviamente in modo diverso, il movimento del corpo. Obiettivo del progetto: valorizzare la creatività dei giovani, combattendo il degrado di certe zone della città.

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