Svp e Pd: «Salvare Letta» Biancofiore con i falchi

Bressa e Alfreider sperano nelle colombe Pdl: «Dialogo con i più responsabili» L’ex sottosegretaria fedele a Berlusconi: «Il premier ha tradito i patti»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. La crisi di governo manda in crisi anche il Pdl e tiene incollati a telefono e computer i parlamentari locali. Ma Michaela Biancofiore non si sposta di un centimetro dal fianco di Silvio Berlusconi. È orgogliosamente ex sottosegretario e non fa parte del gruppo di ministri ed esponenti di punta del Pdl che esce allo scoperto e si dissocia dalla decisione di ritirarsi dal governo. «Letta è un masochista che ha voluto distruggere se stesso e i ministri del Pdl, Alfano compreso, non dovrebbero farsi tirare per la giacchetta», è il commento di Michaela Biancofiore, «I patti di governo erano la cancellazione dell’Imu e il blocco dell’Iva. Il Pd ha tradito e ce ne andiamo per questo, non per la sentenza di Berlusconi». Pensa che gli italiani vi crederanno? «Ci hanno sempre creduto. E ora andiamo a votare», risponde Biancofiore. In casa Pd avvertono: non ci possiamo permettere le elezioni. Così il deputato Gianclaudio Bressa: «Lo capiscono che votare adesso significa fare male al Paese? Gli interessa oppure no? Se non variamo la legge di stabilità, l’Europa ci arrivano i commissari. Dobbiamo cambiare la legge elettorale, dobbiamo convertire in legge decreti come quello sul femminicidio, che sta già provocando un rallentamento delle aggressioni. Che fare? Il problema è dentro il Pdl, come dimostrano le reazioni dei ministri. Ci auguriamo una loro spaccatura, che finalmente nasca un partito di centrodestra in stile Cdu». La Svp discuterà della crisi di governo nella Parteileitung di oggi, anche se una parte dei parlamentari sarà già in viaggio per Roma. Una caduta del governo comporterebbe l’affossamento della trattativa sui nuovi rapporti finanziari Roma-Bolzano, sulle nuove competenze, per proseguire con temi del memorandum Letta–Durnwalder come la toponomastica. Ma nella Svp si guarda anche all’instabilità del Paese. È sprezzante il giudizio contro Berlusconi. Daniel Alfreider, portavoce dei deputati, parla di una crisi di sistema «gravissima, incomprensibile, che rischia di costare all’Italia 10 miliardi e per di più per colpa di un Pdl che cerca di nascondere le proprie responsabilità e racconta bugie agli italiani. Accusano il Pd di avere affossato il governo con l’aumento dell’Iva, ma proprio il Pdl ha bloccato la deducibilità dell’Imu dalle cubature produttive: sarebbe stato un provvedimento importante per l’economia, ma è stato sacrificato per cancellare l’Imu sulle prima casa, anche quelle di lusso. È talmente irresponsabile, questa situazione, che devo difendermi dalla tentazione di sposare teorie populiste sul senso di questo sistema parlamentare. Non possiamo permetterci una crisi di governo». Quali scenari si augura Alfreider nelle prossime ore? «Un sussulto di responsabilità nel Pdl e polso fermo del presidente Napolitano. Soprattutto mi auguro che avere toccato il fondo provochi l’avvio di una nuova cultura politica in Italia. Angela Merkel si avvia a governare altri quattro anni con una coalizione, a Letta non hanno concesso nemmeno cinque mesi per provare a mettere in sesto l’Italia». Duro anche l’assessore Elmar Pichler Rolle: «La crisi di governo voluta da Silvio Berlusconi è assurda. Nessuna ragion di Stato, e lo dico da sudtirolese. Tutti gli sforzi degli ultimi due anni rischiano di essere stati inutili. Che comportamento assurdo». C’ è attesa sulle mosse del Movimento 5 Stelle. Il deputato trentino Riccardo Fraccaro torna a escludere che il M5S lancerà il salvagente a Letta: «Se veramente il Pd avesse avuto intenzioni serie con noi, avrebbe presentato una legge sul conflitto di interessi: l’avremmo votata. Invece nulla e, ancora peggio, il Pd non ha colto la possibilità di varare una nuova legge elettorale: hanno votato contro la mozione del deputato Pd Giachetti e contro la nostra. Non intendono rinunciare al Porcellum perché garantisce le oligarchie dei partiti». Come uscire dalla crisi? Così Fraccaro: «Intanto Napolitano dovrebbe prendere atto del fallimento del suo progetto politico e dare le dimissioni: magari l’Italia può ripartire da Rodotà. L’altro scenario è che Napolitano affidi l’incarico di governo a Grillo. Non farà né la prima cosa né la seconda. Allora andiamo a votare e questa volta probabilmente vinceremo noi». Infine Angelo Gennaccaro (Udc): «Non penso che un gesto cosi' grave possa essere accettato da quanti nel Pdl hanno sempre lavorato alla creazione di una vasta area moderata e popolare».

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