Tagli alla spesa? «Via Regione e Prefettura»

Ecco il piano di Durnwalder in risposta al commissario Bondi - Il governatore trentino Dellai furibondo. Giovedì tavolo tecnico col governo


di Orfeo Donatini


BOLZANO. Il Governo annuncia tagli alla spesa pubblica e nomina il supercommissario Enrico Bondi per mettere il naso anche degli sprechi regionali e provinciali? E da Bolzano arriva subito la risposta del presidente Durnwalder: «Potremmo sopprimere la Regione e anche il Commissariato del governo».

Al di là del provocatorio “piano” di Durnwalder, che per altro sa evidentemente benissimo che né l’una, né l’altra sono scelte nella sua disponibilità, la questione si pone politicamente in termini assai dirompenti.

Certo è vero che la Regione, ormai da anni, è stata svuotata di ogni competenza e che persino la giunta viene guidata da una staffetta fra i presidenti delle due Province, tuttavia sul piano istituzionale arrivare a chiederne la cancellazione appare assai azzardato. E ancor più azzardato e sorprendente appare la richiesta di abolire il Commissariato del governo che da Palazzo Ducale ha sempre garantito, in termini di grande collaborazione, un costruttivo rapporto con Roma.

Nel concreto la giunta provinciale sta predisponendo un pacchetto di proposte sulla possibile revisione della spesa statale in Alto Adige. Al centro degli interventi: l'assunzione di tutti gli oneri statali in provincia di Bolzano e in cambio la possibilità di poter contare su quell'1/10 del gettito fiscale prodotto in Alto Adige attualmente trattenuto dallo Stato.Attualmente, come noto, un decimo (pari a circa 380 milioni) degli introiti di natura tributaria viene trattenuto dallo Stato «e con questa operazione lo Stato - ha concluso Durnwalder - ci guadagnerebbe ancora circa 120 milioni di euro».

Il premier Monti, come noto, ha incaricato Enrico Bondi di individuare il potenziale delle misure di risparmio nell'amministrazione pubblica per dare concreta attuazione alla cosiddetta “spending review”.

«Bondi sarà naturalmente al lavoro anche sui margini di manovra in Alto Adige, ma la sfera dei suoi compiti si dovrà limitare alle spese dello Stato in provincia di Bolzano - ha chiarato il presidente Durnwalder - mentre sarà la Provincia a individuare le possibilità di risparmio negli ambiti di propria competenza. E questi interventi in tandem potranno portare anche all'auspicata eliminazione di doppioni e di strutture ormai superate».

Come esempi Durnwalder ha citato il Commissariato del governo - «così come è già stato abolito - ha ricordato Durnwalder - nella Regione autonoma Valle d'Aosta» - o l'ente Regione, «considerato che tutti i compiti di carattere politico e amministrativo potrebbero essere assunti dalle due Province autonome, in grado anche di individuare altre opportunità di libera collaborazione su temi di comune interesse».

«Si potrebbe valutare anche - ha proseguito il presidente - la necessità di mantenere in vita i commissariati di polizia in periferia, che forse avevano un senso quando esistevano ancora i confini con tutte le attivitá connesse, ma oggi non più, considerato per altro che il territorio è già presidiato dai carabinieri».

Tra i doppioni di spesa da eliminare il presidente ha ribadito i vecchi esempi come i controlli di Nas e Noe, l'ufficio del veterinario di confine.

Tutte le proposte verranno raccolte in un pacchetto e inviate per le opportune valutazioni al commissario Bondi.

La giunta intende inoltre rinnovare la sua offerta di "permuta" a Roma: assunzione di tutti gli oneri sostenuti dallo Stato in Alto Adige (stimati in circa 500 milioni di euro annui) e in cambio la possibilitá di gestire l'intero gettito fiscale riscosso in provincia di Bolzano.

Semplicemene furibonde le reazioni trentine: sia di Lorenzo Dellai che del presidente Bruno Dorigatti per il quale «la cornice regionale è indispensabile».

Intanto giovedì a Roma prima riunione del tavolo tecnico fra autonomia e governo con il ministro Piero Gnudi.

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