SCONTRO SUL CAPOLUOGO

Tagli e sprechi, Bolzano replica a Theiner"Pensi ai suoi ospedali periferici"

Cercano la pagliuzza a Bolzano, dimenticano le travi in Provincia. Si potrebbe usare una metafora evangelica per sintetizzare il pensiero degli assessori comunali dopo l’uscita di Theiner, che ha «accusato» l’amministrazione di una gestione troppo allegra delle spese per il welfare, annunciando che non verranno dati altri soldi al Comune per la gestione dei servizi sociali



IL SONDAGGIO Bolzano Cenerentola dell'Alto Adige?

BOLZANO. Cercano la pagliuzza a Bolzano, dimenticano le travi in Provincia. Si potrebbe usare una metafora evangelica per sintetizzare il pensiero degli assessori comunali dopo l’uscita di Theiner, che ha «accusato» l’amministrazione di una gestione troppo allegra delle spese per il welfare.
 Il Comune ha visto i finanziamenti passare da 27,5 a 27,1 milioni. Ma il vero problema è rappresentato dai tre nuovi servizi sociali attivati dall’amministrazione: all’appello, quindi, mancano 1,5 milioni. Che la Provincia, Theiner lo ha detto chiaro e tondo, non ha intenzione di dare: Bolzano deve trovarseli in casa.
 Con toni pacati Oswald Ellecosta, vice sindaco e collega di partito di Richard Theiner, afferma che «il discorso della Provincia non è illogico, ma deve essere limato sulle esigenze di un capoluogo». Ellecosta aggiunge che, se si applicano a Bolzano i parametri della val Venosta o della val d’Isarco, «qualità ed efficienza ne risentirebbero».
 Nessuno mette in discussione la necessità di stringere la cinghia con i venti di crisi che hanno investito le pur capienti casse provinciali, ma dal Comune fanno sapere che non sono disposti ad accettare la logica della mannaia o gratuite accuse di sperpero. Gira e rigira, il discorso va a finire sull’Assb, che Theiner ha chiamato «struttura gonfiata». Una definizione che nella sostanza trova d’accordo anche l’assessore provinciale Christian Tommasini: «Troppa burocrazia nei piani alti».
 Assb ha 906 dipendenti - dato del bilancio sociale 2008 - più altre 200 persone che lavorano con gli appalti. Recentemente è stato assunto un altro dirigente (un ingegnere per la gestione delle 56 strutture dell’Azienda), portando complessivamente il numero di «ufficiali» da 17 a 18: questo mentre venivano annunciati i tagli per l’handicap, suscitando parecchio malumore nella base dell’Azienda. Patrizia Trincanato - ne riferiamo a parte - respinge al mittente le accuse.
 «Il Comune sperpera? Se la mettiamo su questo piano, anch’io posso dire che in passato è stato speso troppo per le strutture sul territorio, vedi gli ospedali di periferia, che sono diventati strumenti di consenso», afferma con toni molto duri l’assessore comunale Sandro Repetto. «Non possiamo paragonare Bolzan, il suo carico antropico e di problemi sociali con il resto del territorio - prosegue Repetto - abbiamo chiesto un tavolo di lavoro permanente tra Provincia e Comune sui temi socio-assistenziali, ma loro vogliono come interlocutore unico il Consorzio dei comuni. Vogliamo affrontare la questione? Bene, facciamolo, però mettendo tutto sul piatto della bilancia: non si possono fare tagli generalizzati». La Provincia vuole passare al Comune la competenza delle Tagesmutter, ma non le risorse: «La Provincia deve capire che il tema della famiglia a Bolzano non è lo stesso di paesi come Falzes, dove la rete sociale è ancora molto forte».
 «Bolzano non può essere trattata come l’ultimo paese di montagna», commenta Mariateresa Tomada, consigliere comunale della Lega. Ma sul metodo di gestione dei servizi socio-assistenziali, la rappresentante del Carroccio ha qualcosa da dire: «Se non fossero usciti allo scoperto i dipendenti, l’assessore Trincanato e Bruno Marcato se ne sarebbero ben guardati dal renderci partecipi dei problemi che ora sono sotto gli occhi di tutto: sino a quando non ci sarà un organo di controllo dell’Assb - conclude Mariateresa Tomada - assessore e dirigente faranno il bello e cattivo tempo».













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