Tangenti Ipes, le intercettazioni"Fatturiamo senza far niente"

«Eh...fatturiamo senza far niente! Ho detto: Peter, dai facciamo...gli ho detto magari non venti, magari 19 o 18...più Iva ohoo». Continua la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche che hanno smascherato la cricca dell'Ipes bolzanina



BOLZANO. I funzionari Ipes accusati di corruzione operavano con una certa sicurezza, nella convinzione di una impunità conquistata sul campo da anni di gestione truffaldina degli appalti per la manutenzione del patrimonio immobiliare dell’ente. Lo si desume da nuovi episodi che trapelano dai tomi dell’inchiesta condotta dalla Procura di Bolzano e dai carabinieri dei Ros. Il senso di impunità raggiunto aveva portato i protagonisti a parlare liberamenti di veri e propri furti di soldi pubblici, messi a segno con fatture per lavori mai svolti.
E’ il caso che emerge da una intercettazione datata 10 marzo 2010. Alle 15.17 Alessandro Zerbini, titolare della ditta di tinteggiature coinvolta nell’inchiesta, rivela alla propria segretaria l’esito di un «pranzo di lavoro» avuto poco prima con il funzionario Ipes Peter Kritzinger. Dal colloquio si apprende che il funzionario ha concordato con l’artigiano la liquidazione di una fattura per 18 o 19 mila euro senza la necessità di svolgere i lavori. Nell’intercettazione ambientale, Zerbini ne parla con estrema soddisfazione e tranquillità con la propria segretaria come se non si rendesse conto della gravità della situazione e del pericolo che qualcosa potesse trapelare. L’impressione netta è che Zerbini si sentisse in una... botte di ferro, probabilmente protetto da un sistema ben oliato e da un ambiente sostanzialmente «blindato».
Ecco il testo del colloquio tra l’imprenditore Zerbini e la sua segretaria.
Zerbini: «Sai che oggi sono andato a pranzo con quello dell’Ipes»
Segretaria: «Kritzinger, no?»
Zerbini: «Eh...fatturiamo senza far niente! Ho detto: Peter, dai facciamo...gli ho detto magari non venti, magari 19 o 18...più Iva ohoo»
Segretaria: «Che botta di culo questa!»
Zerbini: «Si dice: se semini raccogli»
Nel colloquio Zerbini non fa mistero alla propria segretaria di poter ottenere il pagamento di quasi 20 mila euro per lavori inesistenti e poi rivela che questo tipo di trattamento ottenuto è la conseguenza delle tangenti pagate in precedenza. Mentre la segretaria pensa ad un colpo di fortuna, l’artigiano la mette a conoscenza (senza tanti problemi) che in realtà si tratta della conseguenza degli accordi malavitosi raggiunti in precedenza. «Chi semina raccoglie» puntualizza Zerbini il quale, riconoscente per il regalo ottenuto, sei giorni dopo (cioè il 16 marzo 2010) avverte il meccanico che ha in riparazione l’auto di Peter Kritzinger che intende pagare il conto della riparazione.
Meccanico: «Scoltami, varda che tra un quarto d’ora viene Peter a prendersi la macchina...allora dico...come siamo rimasti d’accordo, che ci pensi tu?»
Zerbini: «Si, sì, digli così»
Meccanico: «Gli dico che hai visto la macchina e che mi hai detto che fa tu, insomma no?»
Zerbini: «Si, si...»

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