Tar, Palermo: due giudici vanno scelti con concorso

Il senatore: «Nomine eccessivamente politiche, in futuro bisogna cambiare» Venerdì 13 si inizia a discutere del nuovo consigliere: Zocchi favorito su Cappello


di Antonella Mattioli


BOLZANO. «È vero che in Alto Adige il Tar ha anche funzioni politiche, in quanto può essere chiamato a dirimere controversie che riguardano eventuali discriminazioni tra i gruppi - in particolare materia amministrativa e scolastica - ma in questo momento c’è un eccessivo sbilanciamento sul fronte politico rispetto alle funzioni giurisdizionali». Così Francesco Palermo, senatore e presidente della commissione dei Sei, che annuncia che “si è cominciato a lavorare a livello di commissione paritetica appunto per rivedere il sistema di nomine del Tar”.

L’anomalia. In Alto Adige quello del Tar è da sempre un campo opaco, perché a differenza che nel resto d’Italia, dove i magistrati dei Tribunali amministrativi vengono selezionati con un concorso, qui in base a Statuto e norma di attuazione, le nomine sono politiche: 4 magistrati su proposta governativa, 4 su proposta del consiglio provinciale, equamente distribuiti tra italiani e tedeschi. Ciò significa che la Provincia nomina chi è chiamato a giudicare i suoi atti amministrativi. «In realtà - spiega Riccardo Dello Sbarba, consigliere provinciale verde - lo statuto prevede solo che quattro componenti del Tar vengano nominati dal consiglio provinciale, dando per scontato che gli altri vengano selezionati con concorso, tanto che l’articolo 91 stabilisce che il presidente sia nominato tra i magistrati di carriera che dovrebbero comporre il collegio. Ma con una norma di attuazione si è poi stabilito che anche gli altri componenti siano nominati dal governo. Per questo avevo presentato la mozione che senza toccare lo statuto, prevede che i quattro membri del Tar non nominati dal consiglio provinciale, siano scelti con un concorso pubblico locale. Il documento è stato discusso in consiglio, ma ho accettato di sospendere la votazione, in quanto il presidente Kompatscher mi ha assicurato che la questione sarà affrontata nell’ambito del tavolo sulla riforma dell’autonomia».

Realisticamente come potrebbe essere la nuova composizione del Tar? «Il modello - spiega Palermo - potrebbe essere quello trentino, dove su otto magistrati, sei vengono selezionati come nel resto d’Italia con concorso, uno è di nomina provinciale e uno di nomina governativa».

I favoriti. I tempi però si annunciano lunghi: «Bisogna - dice Palermo - lavorare di cesello non sull’onda delle emozioni e delle polemiche che a Bolzano accompagnano ogni nomina».

La prossima tocca ad un italiano in sostituzione di Luigi Mosna, in pensione. Ci sono 30 domande presentate da avvocati, segretari comunali e dirigenti della pubblica amministrazione, ma sembra scontato che sarà una sfida a due proprio perché la scelta è politica: in sostanza passa non il migliore, ma chi ha i migliori appoggi. Tecnicamente, in questo caso tocca ai cinque consiglieri italiani - convocati per venerdì 13 a fissare l’iter - dare l’indicazione al consiglio per la votazione finale. Secondo i beninformati sarà un testa a testa tra Alberto Zocchi e Marco Cappello. Stessa età, 53 anni, stessa professione, avvocato. I bookmaker danno per favorito Zocchi, professionista specializzato in civile e commerciale, amico d’infanzia del sindaco Gigi Spagnolli, già membro della commissione dei sei, attuale presidente del Conservatorio e membro del cda della Carispa. Aveva già fatto la domanda un anno fa, ma allora il governo gli preferì Alda Dellantonio. A quanto pare entrare al Tar sarebbe il suo sogno. Cosa più che comprensibile visto che la nomina è a tempo indeterminato fino a 70 anni, la mole di lavoro più che sopportabile, le sedute due in settimana e lo stipendio molto interessante, visto che è equiparato a quello dei magistrati della Corte d’appello e parte da 130 mila euro lordi l’anno. Ad insidiare la corsa di Zocchi c’è però Cappello, per anni responsabile dell’Ufficio legale del Comune (è in aspettativa) con una specializzazione in campo amministrativo, oggi direttore amministrativo dell’Asl, posto cancellato dalla riforma Stocker. Politicamente si dice possa contare sull’appoggio del vicepresidente del consiglio provinciale Roberto Bizzo e di una parte della Svp.

La rotazione. Intanto, in attesa della nomina del nuovo membro, il 20 marzo ci sarà la rotazione etnica alla presidenza: al posto di Margit Falk, già avvocato nello studio di Roland Riz, ex senatore Svp, e moglie di Toni Ebner, direttore del Dolomiten, arriva Terenzio Del Gaudio, ex capo della Guardia di Finanza. Gli altri componenti del Tar sono Lorenza Pantozzi, ex avvocato della Provincia, nipote di una nota famiglia di notai; Alda Dellantonio, ex avvocato del Comune di Merano e compagna del senatore Svp Karl Zeller; Edith Engl, ex segretario generale della Regione; Peter Michaeler, ex giudice penale. Nel recente passato presidente del Tar è stato Hans Zelger, già sindaco di Nova Ponente e presidente del Consorzio dei Comuni, oggi al consiglio di Stato. Il figlio Florian è stato di recente nominato, per chiamata diretta, segretario generale del consiglio provinciale.













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