Tariffe comunali: 418 euro l'anno

Ma a Sarentino se ne spendono 618. Bolzano al 19esimo posto: 527 euro


Davide Pasquali


BOLZANO. Nel 2011 la famiglia media altoatesina ha speso 417,81 euro in tariffe municipali: acqua potabile, fognatura e depurazione, smaltimento rifiuti e addizionale Irpef. Si tratta di una spesa del due per cento superiore rispetto a quella del 2010. Il municipio più esoso risulta Sarentino (617,55 euro per la singola famiglia media), mentre il più conveniente è Senales (217,40 euro).

Fra i comuni maggiori, Bressanone è al quarto posto su 116, Laives all'ottavo, Bolzano al diciannovesimo, Merano al ventunesimo, Vipiteno al cinquantatreesimo. Lo si evince dal rapporto sulle tariffe comunali pubblicato dall'Istituto provinciale di statistica e elaborato sulla base dei dati raccolti dall'Osservatorio prezzi e tariffe della Provincia. L'Astat considera le tariffe comunali sulla base del parametro della famiglia tipo (quattro membri, di cui due adulti e due bambini).

L'analisi dei valori medi delle tariffe praticate dai comuni evidenzia come le variazioni degli ultimi cinque anni siano abbastanza contenute. Tutt'altro che contenuti, al contrario, sono i valori assoluti: nel corso del 2011 in una famiglia di quattro componenti, con un reddito complessivo lordo annuo di 50.000 euro e un appartamento di 100 metri quadri, la spesa più alta viene sostenuta per la tariffa relativa a fognatura e depurazione, con un valore medio di 210,85 euro. La seconda tariffa con valore medio più elevato è l'Irpef comunale, con un valore medio di ben 123,21 euro.

Occorre tuttavia specificare, ricorda l'Astat, che nel corso del 2011 tale imposta è stata applicata solamente da 14 comuni su 116 (Appiano, Bolzano, Bressanone, Bronzolo, Laives, Merano, Montagna, Ora, Salorno, Sarentino, Terlano, Termeno, Vandoies e Villandro). La seconda tariffa ad incidere maggiormente sul bilancio famigliare riguarda lo smaltimento dei rifiuti, con un valore medio di 104,39 euro. A seguire quella per l'acqua potabile con 90,03 euro. Fra le tariffe considerate, quelle che presentano il differenziale maggiore di valore nei diversi comuni sono relative a fognatura e depurazione.

L'esborso per una famiglia tipo passa da 64,52 euro a Badia a 357,83 a Caldaro. Questa forbice fra tariffa minima e massima è notevolmente aumentata rispetto agli ultimi anni. In otto comuni non sono state riscontrate variazioni tariffarie, mentre complessivamente in 74 comuni le tariffe sono state aumentate. I rincari rispetto al 2010 incidono maggiormente nei comuni di Lauregno (+94,60 euro), Vadena (+82,95), Montagna (+69,31), Gais (+66,00) e Ponte Gardena (+62,00). C'è però da notare che 34 amministrazioni comunali hanno praticato riduzioni tariffarie. Della riduzione hanno beneficiato in particolare gli abitanti di Predoi (-145,93 euro), Badia (-126,50), Tesimo (-75,67), Valle di Casies (-69,64) e Vandoies (-43,45).

Le tariffe comunali più elevate si rilevano, piuttosto ovviamente, dove viene applicata anche l'addizionale Irpef comunale. Sarentino risulta essere il comune dove le famiglie devono sostenere il carico tariffario maggiore, con 671,55 euro, al quale seguono Termeno (670,28 euro), Montagna (643,88), Bressanone (632,74) e Terlano (630,46).

In generale emerge che le tariffe comunali di importo minore si rilevano in quei comuni dove l'acqua potabile e soprattutto lo smaltimento rifiuti costano meno rispetto alla media provinciale, oppure dove non vengono imputate spese variabili per il servizio di acqua potabile (Braies, San Pancrazio e Senales). Di conseguenza, il costo totale da sostenere per la famiglia tipo risulta essere di 217,40 euro a Senales, 219,94 a Badia, 244,46 a Glorenza, 265,71 a Prato allo Stelvio e 272,80 a Senale-San Felice. Accettando per ipotesi l'assunto che in provincia tutte le famiglie abbiano la medesima struttura, nel 2011 l'importo medio delle tariffe praticate sulla singola famiglia è stato pari a 417,81 euro, corrispondente a un incremento del 2,0% rispetto all'anno precedente.

Considerando la composizione del carico tariffario complessivo nelle diverse voci, è necessario differenziare fra i comuni che applicano l'addizionale Irpef e quelli che non la applicano. Nei 102 comuni che non applicano l'addizionale, circa la metà dell'esborso (54%) viene corrisposto per il servizio di fognatura e depurazione, la restante parte per lo smaltimento rifiuti (24,8%) e per l'acqua potabile (21,2%). Nei 14 comuni che applicano l'addizionale, questa voce copre il 21% dell'esborso totale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità