Tariffe dei nidi: Merano ora si allea con Bolzano

Il vicesindaco: «La Provincia ha imposto i rincari spiazzando decine di famiglie» Chiesta la convocazione di un tavolo «per apportare tutti i correttivi necessari»


di Massimiliano Bona


MERANO. Bolzano e Merano, soprattutto sul piano sportivo, sono sempre state divise, se non addirittura acerrime rivali, ma ora hanno deciso di unire le forze e “fare squadra” per correggere le distorsioni create dalla legge sulla famiglia (con l’aumento degli assegni familiari da 100 a 200 euro per le coppie con figli fino a 3 anni ed un reddito fino a 80 mila euro). «È quantomeno curioso - sottolinea il vicesindaco Giorgio Balzarini - che la giunta provinciale abbia deciso di aumentare il “Taschengeld” prima delle elezioni provinciali, mentre abbia provveduto solo dopo il voto ad aumentare le tariffe a carico delle famiglie. Se la Provincia avesse voluto davvero essere trasparente avrebbe reso note le due misure contestualmente». Balzarini, dunque, la vede come l’assessore bolzanino Gallo che ha definito l’aumento dell’assegno familiare «solo uno specchietto per le allodole». A Merano, nelle scorse settimane, si sono registrate le prime (ancora timide) proteste da parte dei genitori, che comprensibilmente ad anno in corso hanno preferito lasciare le cose come stavano. Per cambiare, infatti, bisogna avere anche il tempo materiale di organizzarsi con i parenti più stretti o con il datore di lavoro. «Di sicuro le nuove regole - prosegue Balzarini - non premiano le coppie in cui entrambi i genitori lavorano. E l’idea di togliere un tetto massimo alle rette (i prezzi calmierati per i servizi invocati da Gallo ndr) non è certo ideale per le realtà urbane. A Merano abbiamo registrato, per ora, qualche mugugno, ma sono convinto che arriverà a breve l’onda lunga della protesta iniziata a Bolzano». A sottolineare che i nodi stanno arrivando al pettine era stato nei giorni scorsi anche il presidente di Federsolidarietà Paolo Tanesini. «Non si possono cambiare le regole in corsa. Le famiglie bolzanine pagheranno circa 100 mila euro in più (+25%) ma la questione dei rincari si può estendere anche a Merano».

E proprio il vicesindaco della città del Passirio chiede che la Provincia rimedi all’errore cercando di coinvolgere da subito, in un tavolo, i Comuni interessati. «Mi auguro che si riesca a correggere il tiro al momento della stesura dei regolamenti esecutivi della legge».

Per quanto attiene le tariffe, come si evince da una recente indagine sui servizi per la prima infanzia dell’Ipl – che ha studiato il caso della Cooperativa Casa Bimbo – la tariffa massima per una microstruttura era di 400 euro a Merano, Bolzano e Bronzolo mentre nei Comuni più piccoli della periferia lievitava fino a 640, con una media di 577 euro. Per il nido comunale a Bolzano c’era un tariffa massima mensile di 318,8 euro, a Merano e Laives di 296 e a Bressanone di 300. La tariffa oraria per le microstrutture private oscillava dai 3,20 euro di Merano ai 3,58 di Bolzano.

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