Teatro, contratto dimezzato per il direttore Schweigkofler

Il Cda della fondazione decide la conferma, ma la durata sarà solo di un anno e mezzo. Archiviato il progetto di polo unico, l’ente dovrà ridurre gli investimenti sulle produzioni



BOLZANO. Manfred Schweigkofler, direttore della Fondazione Teatro comunale e Auditorium, verrà confermato nel proprio incarico. Sarà però una conferma dimezzata nel tempo: un anno e mezzo, massimo due anni. È questo l’indirizzo scaturito dalla clausura del consiglio di amministrazione della fondazione, riunito sabato mattina sotto la guida del presidente Klaus Ladinser. Durante il Cda è apparso chiaro che viene archiviata la proposta di polo unico culturale avanzata dallo stesso Schweigkofler questa estate all’insaputa di Teatro stabile, Vbb e Orchestra Haydn. La scorrettezza della procedura è stata rimarcata sabato dai rappresentanti degli enti coinvolti. La volontà è ora di girare pagina e occuparsi dei problemi finanziari.

Il direttore. Schweigkofler, il cui mandato scadrà a fine anno, verrà dunque confermato. La ratifica è prevista nel consiglio di amministrazione convocato per il 6 dicembre. Nella medesima data a Schweigkofler è stato chiesto di presentare il programma per il 2013, comprese le eventuali regie che firmerà in altri teatri. Non è escluso che il rinnovo venga accompagnato da una rivisitazione al ribasso del compenso del direttore. In ogni caso il contratto sarà inferiore ai due anni. Se ne riparlerà dopo le elezioni provinciali.

Il budget. Nel 2013 la Fondazione teatro dovrà affrontare una ulteriore riduzione del budget. Il vicesindaco Ladinser ha ricordato al Cda che il Comune dovrà affrontare una revisione delle spese per riuscire a chiudere il bilancio 2013. La prospettiva è una riduzione di circa 200 mila euro del finanziamento comunale alla fondazione. Un taglio potrebbe arrivare anche dalla Provincia. Il tema è: come gestire questa fase? Alla base del contestato progetto di Schweigkofler c’era l’obiettivo di accorpare servizi tecnico-amministrativo degli enti residenti per ottenere risparmi. Ma questo percorso, era stata l’obiezione, avrebbe comportato nei fatti una perdita di autonomia di Vbb e Tsb. Dalla clausura del Cda è uscito un indirizzo diverso. I singoli enti residenti verranno chiamati a studiare al proprio interno forme di risparmio. Quanto alla Fondazione, più voci nel Cda hanno ricordato che essa era nata come ente gestore del teatro: una propria attività artistica è legata alle possibilità finanziarie. È probabile che la Fondazione dovrà spalmare i tagli anche sulle produzioni, a partire dall’opera.

I doppioni. D’accordo con questa linea Claudio Della Ratta (Psi): «Andrebbe diminuito il contributo alla Fondazione Teatro per la quota relativa alla produzione di spettacoli, visto che tale attività non rientra tra i compiti originari della fondazione stessa. Ma è forse ora che si metta mano anche al problema legato alla presenza di due assessorati alla Cultura (Provincia e Comune) che operano in città spesso sovrapponendosi tra loro». (fr.g.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità