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Telecamere a Bolzano, pronto il piano. Ne verranno installate diverse decine

Nel capoluogo altoatesino saranno adeguati i sistemi di videosorveglianza per gli accessi ai varchi della Ztl. Nel resto della città controlli nelle zone calde. Il vincolo del bilancio comunale


Davide Pasquali


BOLZANO. Il piano comunale per l’installazione di telecamere per la sicurezza in città è pronto, almeno nelle sue due principali linee guida. Elaborato dal commissario straordinario Michele Penta e dalla vice commissaria Francesca De Carlini è passato al vaglio di questura e commissariato del governo. La prima parte verrà concretizzata con ogni probabilità nel giro di qualche settimana, la seconda dipende dalle disponibilità economiche delle casse comunali e richiederà tempistiche relativamente più lunghe. Come primo passo verranno adeguate le videocamere esistenti, quelle per esempio della Ztl, per renderle utilizzabili non solo per scopi viabilistici. In secondo luogo si installeranno nuove telecamere nelle zone calde della città. I punti teorici - ossia quelli per i quali ci sarebbe bisogno - sono stati già segnati sulle mappe; ora bisognerà vedere cosa sarà possibile concretizzare dal punto di vista finanziario. In totale le telecamere saranno diverse decine.

Il sistema della Ztl verrà adeguato per la sicurezza

Il piano è dunque pronto. Nelle scorse settimane, dopo essere stato elaborato dal municipio, è stato spedito alle forze dell’ordine - polizia, carabinieri, finanza e polizia municipale - e ovviamente al commissariato del governo. Proprio in prefettura, venerdì scorso, si è tenuta una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, nel quale si sono affrontati proprio il piano e il suo sviluppo concreto, nelle sue declinazioni geografica e temporale. Per ora i dettagli non sono stati resi noti, ma le linee guida sono trapelate e vengono confermate da più fonti istituzionali.

Il sistema automatizzato che alla centrale dei vigili urbani controlla gli accessi alla Ztl

In città esistono già oggi numerose telecamere pubbliche, oltre ovviamente alle tantissime installate dai privati, già molte volte utilizzate per indagini dalle forze dell’ordine. Quegli impianti di videosorveglianza, però, erano stati installati per scopi viabilistici, ossia per monitorare gli accessi ai varchi della Ztl in centro storico. Sono telecamere in grado di riconoscere la targa degli autoveicoli e confrontarla con la banca dati della municipale. Ora si è deciso di adeguarle anche a scopi di videosorveglianza tout court. Saranno necessarie delle modifiche tecniche, soprattutto al software che le gestisce, ma nulla di straordinariamente complesso o costoso. Fra il resto, si tratta di telecamere già connesse in rete fra loro. Il problema principale sarà proprio questo: creare una rete di sorveglianza connessa in tempo reale alle centrali delle forze dell’ordine. Non si tratta del mero montare nuove telecamere in giro. Se ne potrebbero installare un’infinità, ma non servirebbe a niente se non fossero connesse fra loro. Ed è inutile decidere di montarne un’infinità, se mancano le risorse. Per anni la politica si era opposta, ma ora non rema più contro. E in questi giorni i commissari Penta e De Carlini stanno cercando la quadra.













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