Terlano, cane muore avvelenato dopo tre giorni di agonia

Aveva leccato degli stracci imbevuti di veleno sulla ciclabile. I carabinieri: «Una crudeltà, cerchiamo testimoni». Aveva appena 10 mesi


di Daniela Mimmi


BOLZANO. Nikita aveva solo 10 mesi. È morta ieri l’altro, dopo tre giorni di agonia e sofferenze atroci: febbre alta, vomito, crisi epilettiche, allucinazioni. L’ha uccisa una mano simile a una di quelle che lei leccava, un uomo simile a quelli a cui lei scodinzolava felice e amava incondizionatamente. Nicky, una bellissima Amstel Bulldog dagli occhi azzurri e dolci, era a casa di Anna da soli 7 mesi.

La sua giovane amica era andata a prenderla a Verona, l’aveva seguita fin da quando era piccolissima. Insieme hanno percorso un pezzo di strada e di vita veramente troppo corto.

Le modalità dell’uccisione di Nikita sono di quelle che fanno accapponare la pelle e dietro le quali c’è una mentalità criminale e una personalità disturbata. Il cosìddetto (in questo caso a torto) «essere umano» ha sciolto nell’acqua del veleno per lumache, ne ha imbevuto degli straccetti e li ha lasciati sulla ciclabile di Terlano.

Non ci sono antidoti, come nel caso, ad esempio, del veleno per i topi. Era sicuro che avrebbe ucciso, e in modo atroce, lentamente. Non gli interessava sapere chi sarebbe finito nella sua perversa trappola: un giovane cagnolino, l’unica compagnia di un anziano, il compagno di giochi di un bambino. O un bambino stesso. Anna fa l’Università, tutto il suo tempo libero lo passava con Nikita e se non aveva tempo di giorno, la portava a passeggiare tra i meli in fiore di sera. Lo ha fatto anche quella maledetta sera.

Era buio, la cagnolina sgambettava felice e lei non si è accorta che stava mangiando degli stracci. Poche ore dopo ha cominciato a stare male: guaiva, tremava, aveva la febbre alta.

Portato subito dal veterinario, il cane ha cominciato poco dopo ad avere crisi epilettiche, a vomitare e a comportarsi come un’indemoniata, con gli occhi fuori dalle orbite.

I veterinari non hanno capito cosa le stava succedendo, anche perchè gli esami del sangue avevano dato esiti negativi. Hanno pensato a una forma influenzale per via della febbre, poi a attacchi di epilessia. Le hanno dato tachipirina e antibiotici. Dopo tre giorni di atroci dolori Nikita è morta e l’autopsia ha accertato che è stato per occlusione intestinale causata dai maledetti stracci avvelenati.

Adesso a Terlano tutti hanno paura a uscire con il cane. Ma tutti hanno anche paura di trovarsi vicino a un essere che semina la morte, volutamente atroce, a piccoli esseri indifesi che non hanno armi contro la crudeltà e la malvagità dell’uomo.

Anna ha sporto denuncia alla stazione dei carabinieri di Terlano. «È la prima volta che succede una cosa del genere e così atroce, qui da noi. - sottolinea il maresciallo Ferdinando Nasta - In passato ci sono stati anche casi di uccisione di cani che sono stati denunciati a Appiano, a Laives, a Bolzano. Ma non mi risulta con queste modalità e soprattutto questa crudeltà».

«Non credo che siano stati gli agricoltori. Penso piuttosto a qualcuno che ce l’aveva con il cane. Comunque queste cose, che sono veri e propri omicidi, devono finire. Noi invitiamo tutti a denunciare qualsiasi sospetto, anche in forma anonima», chiude il comandante della stazione carabinieri di Terlano. Adesso c’è da augurarsi che qualche testimone si faccia avanti e si riesca a scoprire l’autore di un gesto così assurdo, da non sembrare neppure umano.

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