Terrorismo, un convegno dal respiro europeo

L’Accademia di studi italo-tedeschi: «Uscire dall’emergenza in ambito giuridico» Il 20 e 21 novembre. Tra i relatori Cuno Tarfusser, docenti universitari ed avvocati


di Simone Facchini


MERANO. Gli arresti a Merano e Bolzano di una cellula accusata di reclutamento e radicalizzazione del jihadismo, ricollegabile all'organizzazione internazionale terroristica Rawti Shax. Il giorno dopo, il massacro a Parigi. La strategia del terrore che colpisce il sentire comune, l'eco mediatica a livello mondiale ma anche l'impersonificazione delle angosce nell'inquilino della porta accanto. Terrorismo internazionale di estrema attualità nelle cronache degli ultimi quindici anni e la sua contingente recrudescenza.

È in questo contesto che si cala la due giorni di incontri di venerdì 20 e sabato 21 novembre, preparati da mesi dall'Accademia studi italo-tedeschi ma ancora più sotto i riflettori dopo i recenti accadimenti. Nella sala conferenze dell'istituto (via Innerhofer 1), aperta a tutti gli interessati, il tema sarà affrontato sotto il profilo giuridico. Tra i relatori il giudice della Corte penale internazionale, Cuno Tarfusser, professori universitari di diritto e avvocati.

«La lotta al terrorismo nello Stato di diritto - I principi, il livello sovranazionale, le esperienze nazionali e locali» è la cornice nella quale interverranno varie personalità. Le prime due sessioni si svolgeranno venerdì dalle ore 14, la terza e la quarta nella mattinata di sabato (programma completo su www.adsit.org). «A partire dai gravi attentati degli anni Duemila - scrivono Roberto Wenin e Gabriele Fornasari, responsabili del coordinamento scientifico del convegno - il terrorismo internazionale di matrice islamica è assurto nella retorica comune a minaccia globale della pace, idonea a minare le stesse fondamenta della comunità internazionale. Proprio la connotazione planetaria del fenomeno ha spinto a reazioni multilivello, elevando organismi internazionali a protagonisti indiscussi di una nuova fase di contrasto. La natura globale della minaccia si scontra con l’incapacità della comunità internazionale ad elaborare una definizione unitaria di terrorismo».

La gravità del pericolo e la «spettacolarità scenica e mediatica» degli attentati su cui si regge il programma del terrore scuote la coscienza comune portandola ad invocare l’intervento statuale. Un simile bisogno di tutela si converte in domanda di pena che lo Stato si affretta ad assecondare. «Se da un lato la natura nient’affatto transitoria del fenomeno renderebbe sconsigliabile il riferimento a un diritto di natura emergenziale, non si può nascondere l’impressione che siano proprio le purtroppo note logiche emergenziali a muovere il legislatore, il quale, nella frenesia del momento, interviene con lo strumento del decreto legge al fine di assecondare il bisogno di sicurezza espresso dalla popolazione». In entrambe le giornate, inoltre, verrà riaperta la mostra d'arte di Enrico Dalfiume e Hong Yi (presentata nel precedente convegno dell'Accademia) con secondo vernissage venerdì alle 18.30: Occidente e Oriente, due visioni dell'arte a confronto.













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