INFRASTRUTTURE

Terza corsia A22:le imprese italiane bocciano la proposta Svp

L'Useb: "Serve un ampliamento vero". Contrari gli ambientalisti


Mirco Marchiodi


BOLZANO. Il compromesso sulla terza corsia dinamica scaturito dal direttivo Svp non accontenta nessuno. Per gli ambientalisti ogni investimento lungo l’autostrada è superfluo, mentre l’economia, in particolare l'associazione delle imprese italiane, sostiene che solo una terza corsia effettiva può migliorare la raggiungibilità dell’Alto Adige.
 L’Useb è l’associazione che raccoglie gli imprenditori altoatesini di lingua italiana. Il presidente Marco Carlini si esprime a favore della terza corsia: «L’A22 è un’arteria fondamentale per la nostra provincia. Come giustamente ha detto il presidente della Camera di commercio Michl Ebner non possiamo da una parte batterci per far arrivare le strade fino all’ultimo dei nostri masi e poi non voler rendere competitivo il nostro territorio, soprattutto in un momento in cui il mercato richiede il massimo della flessibilità e dell’efficienza. L’investimento nelle infrastrutture è vitale per la nostra economia. L’Alto Adige ha una conformazione territoriale che impone dei limiti naturali per una dotazione ottimale di infrastrutture stradali e ferroviarie e ciò si traduce in un gap competitivo per le nostre imprese. Nasce da qui il bisogno di maggiori collegamenti intelligenti che facilitino lo scambio e i trasporti. Le Province di Trento e di Bolzano, insieme all’A22, sono dotate delle risorse necessarie per permettere una giusta sinergia tra il bisogno di ampliamento delle infrastrutture ad oggi insufficienti».
 La pensa allo stesso modo il presidente dell’Unione commercio Walter Amort: «La raggiungibilità dell’Alto Adige è un fattore decisivo per la nostra economia. La terza corsia è una necessità, quella dinamica è un compromesso accettabile soltanto se viene utilizzata anche in occasione di giornate con traffico molto sostenuto».
 Il presidente della Camera di commercio Michl Ebner, intervenuto ieri durante un faccia a faccia televisivo col verde Hans Heiss, ribadisce la sua linea: «Aumentare la sicurezza e ridurre le code è un vantaggio per tutti. Si può continuare a dire di no a tutto, ma allora oggi non avremmo neppure la MeBo. La Camera di commercio dà dei suggerimenti per migliorare la situazione in Alto Adige, poi però spetta alla politica decidere se accettarli oppure no: da parte nostra crediamo che in casi eccezionali e se la polizia lo decide, la corsia di emergenza possa essere utilizzata anche dalle automobili».
 Interviene anche il gruppo provinciale del Pdl: «Bolzano - affermano Maurizio Vezzali e Alessandro Urzì - è il più importante polo economico dell’Alto Adige. Per svolgere il suo ruolo di città capoluogo ha bisogno di collegamenti infrastrutturali d’eccellenza. L’esigenza di realizzare al più presto la terza corsia autostradale diventa così una necessità improrogabile».
 Critici, invece, Verdi e ambientalisti. «Non è vero - afferma il responsabile economico dei Verdi Sigmund Kripp - che l’Alto Adige non è raggiungibile. Altrimenti non si spiegherebbe perché il turismo continua a incrementare i propri numeri. La terza corsia non serve e neppure quella dinamica: sarebbe come costruire una casa da dieci camere solo perché due volte all’anno arrivano in visita degli amici». Sulla stessa linea il direttore del Dachverband Andreas Riedl: «La terza corsia dinamica non riduce il traffico, ma lo sposta soltanto. Per rendere più fluido lo scorrimento lungo l’autostrada sarebbe molto meglio ridurre il limite di velocità introducendo il sistema “tutor” come hanno fatto altre autostrade italiane».













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