Teschio ritrovato nei boschi: è di un assassino Caso risolto dai Ris dopo 17 anni

Bolzano. Il dna analizzato dai carabinieri risolve un delitto: Alexander Mitterer, allora 22enne, era svanito nel nulla nel 1994 dopo aver ucciso a coltellate una barista, Maria Haprf Kompatscher. Già allora si pensava al suicidio


Susanna Petrone


BOLZANO. Le ossa ritrovate due anni fa nei boschi sul Colle sopra Bolzano appartengono ad Alexander Mitterer, il 22enne accusato e poi condannato a 18 anni di reclusione per l'omicidio di Maria Harpf Kompatscher, accoltellata il 15 gennaio 1994.

La 63enne era la proprietaria del bar «Old Rentsch» di Bolzano. Le analisi effettuate dagli esperti dei Ris di Parma parlano chiaro: il teschio e le ossa ritrovate il 20 aprile del 2009 sul Colle sono di Alexander Mitterer.

L'altoatesino era sparito nel 1994, dopo - secondo la ricostruzione degli investigatori -, aver ucciso con sedici coltellate Maria Harpf Kompatscher, 63enne proprietaria del bar «Old Rentsch» di Bolzano. Un delitto che aveva impressionato moltissimo l'opinione pubblica bolzanina. Mitterer, che all'epoca aveva solo 22 anni, era arrivato a casa della donna, per la quale aveva lavorato in estate, in stato confusionale.

Le indagini appurarono che era completamente fuori di sé: aggredì Maria Harpf e la colpì con inaudita ferocia. Poi svanì nella notte. Già all'epoca era stata ventilata l'ipotesi del suicidio. Vennero effettuate ricerche lungo l'Isarco e nei boschi intorno a Bolzano, ma di Mitterer nessuna traccia.

Di lui non si seppe più nulla. Il caso passò alle cronache come il «delitto di Rencio». L'iter giudiziario non si fermò e i giudici lo condannarono in contumacia a 18 anni di carcere per omicidio volontario. Un mistero, il destino di Mitterer, che sembrava irrisolvibile. Invece, qualche mese fa viene trovato un altro scheletro, in una zona boschiva di Fiè allo Sciliar.

L'indagine viene coordinata dal sostituto procuratore Luisa Mosna che fa controllare il Dna di tutti gli uomini scomparsi negli ultimi trenta anni in Alto Adige. I Ris di Parma si ritrovano con venti Dna da analizzare ed iniziano ad effettuare dei controlli incrociati anche col teschio del Colle.

Pochi giorni fa arriva l'esito positivo dai carabinieri della seconda sezione investigazioni scientifiche hanno raccolto un campione della madre di Alexander Mitterer. I resti ritrovati sul Colle due anni fa sono del 22enne scomparso da diciassette anni. Immediatamente gli investigatori hanno avvisato la famiglia Mitterer e i figli di Maria Harpf Kompatscher.

Come detto, Mitterer, originario di Bressanone, la sera dell'omicidio avrebbe perso la testa dopo che Maria Harpf Kompatscher aveva deciso di chiamare la madre del ragazzo per avvisarla che Alexander stava male ed era fuori controllo. Alexander a quel punto, per fermarla, avrebbe preso il coltello e colpito la Harpf per sedici volte. Alla luce dei risultati del Dna, gli inquirenti pensano che Alexander Mitterer abbia deciso di togliersi la vita subito dopo il delitto, salendo sul Colle e buttandosi in un burrone.

L'anatomopatologo aveva, infatti, trovato una frattura profonda sul teschio. Nei prossimi giorni i resti di Alexander Mitterer verranno consegnati alla madre per i funerali. Intanto si cerca ancora l'identità del corpo senza nome rinvenuto a Fiè.













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