Test di massa, primi risultati dall’analisi dei dati

Bolzano. Il primo obiettivo dello screening di massa in Alto Adige è stato raggiunto quando è stato fatto (dal 20 al 22 novembre scorsi). Le persone hanno partecipato in modo ordinato ed hanno...



Bolzano. Il primo obiettivo dello screening di massa in Alto Adige è stato raggiunto quando è stato fatto (dal 20 al 22 novembre scorsi). Le persone hanno partecipato in modo ordinato ed hanno risposto numerose (circa il 65% del totale della popolazione altoatesina ) all’appello delle autorità con grande senso di responsabilità, a dimostrazione del solido rapporto con le Istituzioni. L’1% di coloro che si sono presentati è risultato positivo ed è stato immediatamente isolato per 10 giorni. Sono stati prodotti oltre 800 certificati di malattia, contestualmente inviati all’Inps per chi ne ha fatto richiesta. Dal giorno successivo al termine dello screening è iniziata l’analisi dei dati in possesso dell’assessorato provinciale alla sanità e dell’Azienda sanitaria altoatesina, alla quale si sta ancora lavorando. L’incrocio dei primi dati con altre banche dati aziendali, come quella dei ricoveri ha permesso di determinare quante delle persone che si sono sottoposte allo screening sono poi state ricoverate in ospedale e quante di queste in reparti Covid ovvero sono entrate in sorveglianza attiva per la comparsa di sintomi. Il dato appare molto interessante: a distanza di 14 giorni dal test del totale di persone testate (350.848) sono state ricoverate 858 persone ma solo 116 (61 Ag positive e 55 Ag negative) in reparti dedicati Covid, pari allo 0.03% delle persone testate, mentre 4.373 sono state sorvegliate per la comparsa di sintomi, pari all’1,24% del totale delle persone sottoposte al test.

Si sta procedendo adesso ad incrociare i dati dello screening con quelli del Laboratorio provinciale e con il Dipartimento di prevenzione per analizzare quante delle persone che hanno partecipato avessero già eseguito un tampone molecolare- Pcr prima o lo hanno eseguito dopo lo screening, quanti di fatto sono giunti all’osservazione provenienti dalle residenze per anziani, quanti dal mondo del lavoro, etc. È difficile stabilire ora quali siano state le reali ripercussioni dello screening sui principali indicatori di rischio provinciali. Certamente si è assistito ad un miglioramento dello scenario generale con diminuzione delle frequenze giornaliere di casi positivi e medie mobili settimanali, come si evice dalla presentazione dei primi risultati all’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e riportati ieri da quotidianosanità.it













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