Thaler: puniti per aver detto no alla Svp

Il comandante degli Schützen attacca Durnwalder: «Ci hanno tagliato i soldi perché non siamo entrati nel partito»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Il taglio dei contributi agli Schützen ha tanto il sapore di una ripicca della Volkspartei ai nostri danni»: Elmar Thaler, comandante provinciale dei cappelli piumati, non va per il sottile e fa intendere a chiare lettere che la decisione presa dal governatore altoatesino Luis Durnwalder (che ha ridotto gli stanziamenti da 180 a 85 mila euro) possa essere imputata a vecchi (e mai sopiti) rancori e soprattutto al «no» pronunciato dai “tiratori” alla richiesta di entrare nell’organismo culturale del partito.

«L’invito - spiega Thaler - risale al 3 agosto 2010, quando a capo della nostra associazione c’era il mio predecessore Paul Bacher. A scriverci fu Ingeborg Bauer Polo che, dopo aver definito lo Schützenbund un importante sodalizio culturale, ci chiese di indicare un nostro rappresentante per l’organismo interno alla Volkspartei che si occupa di Heimat, scuola, cultura e sport».

All’epoca, ricorda Thaler, ci fu un confronto serrato all’interno dei cappelli piumati, ma poi prevalse a larga maggioranza il gruppo dei contrari. «L’indipendenza - sottolinea Thaler - non ha prezzo. Anche per questo trovo davvero paradossale che prima la Volkspartei ci chieda di entrare ufficialmente in un organismo di partito e poi ci tagli improvvisamente i contributi sostenendo che facciamo troppa politica».

Gli Schützen, dunque, avrebbero pagato a caro prezzo il rifiuto di adeguarsi alla linea imposta dal partito di maggioranza. «Cosa che non si può affermare per molte altre associazioni del gruppo tedesco che, così facendo, si sono precluse la possibilità di dissentire. Noi, al contrario, continueremo a far sapere esattamente come la pensiamo ma non intendiamo prendere la tessera della Svp, dei Freiheitlichen, di Südtiroler Freiheit o di BürgerUnion».

Thaler vuole fare, poi, alcune precisazioni sui conti. «Non so da chi sia stato informato il presidente della giunta provinciale ma i numeri che ha fornito alla stampa sul nostro conto non sono veritieri. Nel 2011 abbiamo incassato 134.003,42 euro mentre per il 2012 ce ne sono stati promessi 111.358. Forse l’esecutivo ha tenuto conto anche dei fondi erogati alle singole compagnie per eventi culturali e ricreativa ma queste sono le cifre, al centesimo, erogate o promesse allo Schützenbund».

I numeri. In realtà secondo Thaler i “tiratori” stanno crescendo, anche numericamente, grazie ad una linea decisa e a prese di posizione molto forti, come quella sul tema toponomastica. «Siamo più di 5 mila e tra pochi giorni il numero delle compagnie salirà a quota 141 grazie a quella di Avigna. Non abbiamo pertanto necessariamente bisogno della sponda Svp per restare in linea di galleggiamento».

Gli italiani. Secondo Thaler il presidente della giunta provinciale avrebbe annunciato pubblicamente il taglio dei contributi agli Schützen per fare contenti gli italiani. «Questi ultimi sono delusi dal compromesso raggiunto da Svp e Pd sulla toponomastica e l’idea di colpire i cappelli piumati sembra un regalino ad hoc per le destre che certo non ci apprezzano molto...». Quasi come la Volkspartei, verrebbe ora da aggiungere.

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