Ticket per entrare in città Primi «sì» dai quartieri

La proposta fa proseliti a destra e a sinistra: «Disincentivare il traffico privato» Favorevoli consiglieri delle circoscrizioni Don Bosco ed Europa: «Basta auto»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Va bene tutto ma, oltreché cornuti, pure mazziati? Bolzano non ci sta. La Provincia ha imposto al capoluogo il metrobus dall’Oltradige? Bene, la città farà la sua parte, realizzando la corsia preferenziale e al contempo risanando viale Druso al bel costo di 6,5 milioni di euro. Ma poi, quando il veloce e frequente collegamento dedicato ai pendolari entrerà in servizio, con l’inevitabile pesante rafforzamento dei mezzi pubblici in transito su viale Druso, lo svantaggio dovrà essere controbilanciato da un vantaggio: una drastica diminuzione del traffico auto privato dei pendolari. Per raggiungere lo scopo, occorrerà introdurre un qualche disincentivo: un semaforo rosso in fondo a via Castel Firmiano o un ticket in entrata per i non residenti che arrivano in città da viale Druso. La proposta, lanciata dall’assessore ai Lavori pubblici Luigi Gallo, viene accolta con favore da molti.

La proposta. Gallo ritiene che una volta offerto un collegamento pubblico veloce e sicuro a chi vive a Caldaro o Appiano «non saranno più accettabili ingressi di massa di pendolari in città». E quindi, fatta la corsia e messo in servizio il metrobus, «dovremo pensare in maniera conclusiva al semaforo rosso su via castel Firmiano o a forme di ticket di ingresso che possano frenare gli ingressi dall’Oltradige su viale Druso, almeno in certe ore della giornata». Il vantaggio dei lavori in termini di miglioramento della qualità complessiva della strada, almeno nel medio periodo, dovrà essere chiaro agli abitanti di viale Druso, «se no avremo fallito».

Gli ambientalisti. Il consigliere provinciale dei Verdi Brigitte Foppa, fino a due mesi fa presidente della commissione mobilità del Comune, è d’accordo. «Introdurre un ticket ora non avrebbe senso, si deve prima creare un’alternativa valida. Prima di insistere sulle punizioni, si deve promuovere. Se però si riuscissero a creare condizioni di contorno adeguate... Cito l’esempio della Bassa Atesina: c’è ancora qualcosa da migliorare, ma quanto a mezzi pubblici siamo ben collegati alla città. Dall’Oltradige invece non c’è sufficiente offerta. Ci sono orari scoperti, i bus devono stare a lungo in coda. Per questo avremmo preferito il tram, che viaggia sempre in vantaggio su tutti gli altri. Ci hanno imposto il metrobus, ormai è inutile fare la guerra di religione. L’importante è avere una buona alternativa all’auto. Se il metrobus funzionerà, se l’offerta diventerà veramente attraente perché rapida, comoda e poco costosa magari grazie a degli incentivi... A quel punto, chi non vorrà rinunciare all’auto privata, dovrà pagare un prezzo: il ticket in entrata. A Bolzano già tutti i parcheggi sono a pagamento, ma questa specie di punizione non basta per scoraggiare gli automobilisti dell’Oltradige».

Don Bosco. La neopresidente Pd del rione, Francesca Gigliotti, si insedierà soltanto mercoledì e per ora preferisce non prendere posizione, ma chiarisce: «Qualcosa i tecnici dovranno inventarsi, perché oggi la situazione sul viale è troppo pesante». Più diretto il consigliere rionale di Unitalia, Marco Caruso: «Il metrobus non mi piace, la corsia dedicata andrà a incidere negativamente sulle attività economiche sul lato sud: spariranno parcheggi, anche per i residenti. Ormai ce l’hanno imposto, ma ora bisogna essere sicuri che funzioni. Per assicurarsi che i pendolari usino davvero il metrobus, si deve scoraggiare chi vuole usare l’auto privata».

Europa-Novacella. Il vicepresidente Svp, Kilian Bedin, dice: «Col metrobus rischiamo di avere un traffico pubblico in aumento, con lo stesso traffico privato di oggi. Dobbiamo trovare una formula per disincentivare il pendolare in auto: semafori rossi o ticket, magari non facendolo pagare a chi fa il car pooling, alle auto con 3 o 4 passeggeri. Obbligare i pendolari a servirsi dei mezzi pubblici porterà vantaggi ai bolzanini pure in termini di parcheggi: meno auto private entrano in città, più posteggi liberi per i residenti. Almeno verranno controbilanciati i posti auto sottratti dalla corsia dedicata al bus».

La commissione. Il presidente pro tempore della commissione comunale alla Mobilità, Oreste Galletti, chiosa: «Bolzano farà la sua parte, anche finanziando i lavori per la corsia dedicata. Quando partirà il metrobus, i pendolari avranno i loro vantaggi. A quel punto si dovrà pensare a tutelare i bolzanini».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità