Timbrava tardi: dipendente sanzionata
Vadena, le contestazioni riguardano un arco temporale di sei mesi. Il sindaco Beati: «Era giusto dare un segnale»
VADENA. Il nome dell’impiegata è ancora «top secret», ma il Comune di Vadena ha deciso di intervenire per dare un segno. «Le contestazioni - spiega il sindaco Alessandro Beati - riguardano un arco temporale di circa sei mesi. Non potevamo fare finta di niente».
Ma cosa è successo in concreto? La giunta comunale ha deciso di varare un regolamento in base al quale tutti i dipendenti dovevano attrezzarsi in modo tale da essere «pronti e operativi, sul posto di lavoro, già a partire dalle 9». Tutti i dipendenti del Comune si sono adeguati senza particolari problemi, tranne una appunto, che a quanto pare non è riuscita nemmeno a fornire giustificazioni convincenti. Tra le parti, come prevede il contratto collettivo intercompartimentale, c’è stato un contraddittorio, nel corso del quale l’impiegata ha addotto una serie di giustificazioni che non hanno convinto i suoi superiori. «Si è limitata a ribattere - sottolinea il sindaco Alessandro Beati - che non era a conoscenza delle nuove regole. Fatto davvero poco plausibile, visto che gli altri dipendenti si sono attenuti scrupolosamente a orari e indicazioni dell’amministrazione». La vicenda, poi, si è complicata nei mesi successivi alla contestazione, visto che c’è stato anche il coinvolgimento dei sindacati, che hanno cercato di sostenere la tesi dell’impiegata. La giunta, nell’ultima seduta, ha trattato l’argomento con la ferma intenzione di arrivare ad una conclusione. «Dopo un’approfondita riflessione e valutazione del caso - si legge nella delibera dell’esecutivo - la giunta comunale, ai sensi dell’articolo 60 del contratto collettivo intercompartimentale del febbraio 2008, ha deciso di irrogare la sanzione della censura». Ora l’impiegata avrà 20 giorni di tempo dalla data della notifica per presentare ricorso al collegio arbitrale, che avrà poi 90 giorni per decidere. Di sicuro il Comune ha fatto intendere di non essere disposto a tollerare ulteriori abusi.
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