Toggenburg 2, le cinque cooperative cominciano i lavori

Ieri la posa della prima pietra per il progetto di Legacoop Nelle case in costruzione troveranno posto 52 famiglie


di Bruno Canali


LAIVES. Dopo tremila anni, la zona Toggenburg 2 torna ad ospitare abitazioni. Questo è stato sottolineato simbolicamente ieri pomeriggio in occasione della posa della prima pietra al cantiere delle cinque cooperative di Legacoopbund che si stanno insediando alla Toggenburg 2 per un totale di 52 famiglie. Si tratta della "Soreghina" (la più vecchia, nata nel 2006, presidente Andrea Gianni) "Asia" (presidente Valeria Visconti) "Soleluna" (presidente Daniele Ferranti) "Nuvola" (presidente Daniel Argenti) e "Orchidea" (presidente Elena Gerolimon).

Il riferimento è ai ritrovamenti archeologici durante lo scavo del cantiere che hanno fatto emergere resti di costruzioni che risalirebbero al 900 avanti Cristo. L'assegnazione del terreno è avvenuta nel marzo 2015 insieme alla concessione edilizia e adesso - hanno assicurato i tecnici - nel giro di venti mesi dovrebbe avere luogo la consegna degli alloggi.

Alla cerimonia di posa della prima pietra è intervenuto anche il vice presidente provinciale Christian Tommasini, che ha spiegato come la nascita di una cooperativa sia anche l'avvio di un percorso di collaborazione e di solidarietà fra i soci, come in una piccola comunità che sta crescendo. Il sindaco Christian Bianchi a sua volta ha manifestato tutta la soddisfazione dell'amministrazione comunale per questi sviluppi e ha dato l'arrivederci alla consegna delle chiavi.

Il vice sindaco Giovanni Seppi invece ha voluto sottolineare come per la Toggenburg 2 siano stati raggiunti due importanti novità: la deroga urbanistica provinciale per aprire anche a soci non residenti, cosa che ha accelerato la composizione delle cooperative e quindi la stipula della convenzione in base alla quale saranno le coop stesse a costruire le loro opere di urbanizzazione, il tutto, come detto, per ridurre al minimo i tempi burocratici della costruzione. Alla cerimonia era presente anche l'archeologo Alberto Alberti, che si è scusato per il piccolo ritardo causato dai ritrovamenti (i più antichi di Laives) e dai lavori di scavo dei reperti. Lo stesso Alberti poi ha anche illustrato il significato di ciò che è venuto alla luce non più tardi di qualche settimana fa e di ciò che rimane ancora da fare. Infine la posa del cilindro di acciaio nel quale i bambini hanno posto disegni e pensierini in un angolo delle fondamenta, scritti e oggetti che - ha detto il presidente di Legacoopbund - troveranno fra tremila anni gli archeologi che scaveranno in zona, come dire che il "cerchio", nato tremila anni fa, si chiuderà come minimo fra altri tremila anni alla Toggenburg 2. Un messaggio beneaugurante per le cooperative e per l’opera che va a cominciare.

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