Toggenburg: la giunta revocherà a breve l’incarico alla ditta
Zanvettor: «I ritardi accumulati non sono giustificati» I presidenti delle coop ieri hanno chiesto lumi al Comune
LAIVES. Da dicembre 2011, alla zona Toggenburg 1 di Pineta, i lavori per la costruzione delle infrastrutture sono fermi. I soci delle 6 cooperative che vi abitano da tempo sono sempre più preoccupati, anche perchè, stando a notizie ufficiose, la ditta incaricata avrebbe chiuso. Così Andrea Sbironi e Patrick Endrizzi, ieri si sono recati in municipio per capire come il Comune intenda uscire da questa situazione. «Al momento a detta degli assessori Zanvettor e Seppi (che ringraziamo), non risulta che la ditta sia fallita - dicono Endrizzi e Sbironi - ma che certo non navighi in buone acque. La necessità però è che i lavori alle infrastrutture riprendano al più presto e le strade percorribili sono due: attendere l’eventuale fallimento della ditta appaltatrice, con la speranza che il giudice poi faccia proseguire l’attività ad un curatore, oppure che i lavori possano essere completati dalle ditte che avevano partecipato alla gara di appalto iniziale, dopo avere chiuso il contratto attuale per dolo arrecato dall'appaltatore, che sta generando un fermo cantiere ingiustificato nonostante i solleciti del Comune. Ciò porterebbe a un nuovo progetto e ad una nuova gara d’appalto, insomma un iter burocratico completo che farebbe slittare la fine dei lavori - a detta dei tecnici presenti all'incontro di ieri - da gennaio 2013 a gennaio 2014. Solo di iter burocratico si parla di un tempo pari a 10 mesi. Entrambe le strade sono al vaglio del Comune che sta valutando come procedere visto l’argomento così delicato». Conferma questo l'assessore all'edilizia agevolata, Giorgio Zanvettor: «Revocheremo l'incarico alla ditta che non ha concluso i lavori rispetto a quanto stabilito nel contratto, affidandoli quindi ad un'altra. Attendere il fallimento significherebbe allungare notevolmente i tempi per finire il 30% di lavori che mancano alla Toggenbug 1, per un valore di circa 600mila euro». I presidenti delle coop hanno sottolineato la necessità di mantenere i prezzi vicino a quelli stimati e che è necessario intervenire sulla messa in sicurezza del cantiere, segnaletica stradale e luoghi pericolosi esistenti vicino alle case. Sbironi ha ricordato che ogni anno di vita della coop, ai soci costa molto (400-600 euro a socio) in quanto vi è la promiscuità di spese del condominio e per molti è ormai una spesa insostenibile. L'auspicio per il futuro è che vi sia maggiore informazione da parte del Comune.
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