Toponimi, gelo nel Pd tra Bizzo e Di Fede

Alta tensione - e posizioni immutate - nell’incontro sulla norma di attuazione Primarie, Roma decide: il comitato organizzatore sarà solo della maggioranza



BOLZANO.

Toponomastica, muro contro muro ieri tra le pareti del Pd. E anche sulle primarie il partito si scalda. Due ore discussione ieri sulla toponomastica, per sentirsi dire dalla segretaria Liliana Di Fede e da Roberto Bizzo «ci siamo parlati come persone civili, ma ognuno resta sulle proprie posizioni». E la norma di attuazione sulla toponomastica è ancora appesa a un filo. Roberto Bizzo, componente della Commissione dei Sei, ha ribadito a Di Fede le ragioni per cui, dopo avere votato a favore della norma, nell’ultima seduta della paritetica ha chiesto di aggiungere la precisazione che gli 8 mila toponimi italiani ufficiali vengono considerati esistenti fino a eventuale decisione contraria del comitato di esperti. Svp infuriata, posizione di stallo. Liliana Di Fede ha ribadito a Bizzo perché la maggioranza del Pd considera inaccettabile il suo comportamento: «Hai fatto tutto da solo, non hai coinvolto il partito nei tuoi dubbi tardivi». «Ne parlo da mesi e senza quel passaggio considero non votabile la norma di attuazione», è la replica di Bizzo. A discutere, Di Fede con Aneta Ngucaj e Paolo Sticcotti (giovani Dem), Bizzo con Mauro Randi, Debora Pasquazzo e Luigi Tava. Resta l’ipotesi, partorita in ambienti Pd, di provocare dimissioni di massa della paritetica, per rinnovarla. Sondata, la Svp non si entusiasma.

LE PRIMARIE. Intanto Bizzo incassa una sconfitta sulle primarie Pd per la scelta del segretario nazionale. Dopo il solito braccio di ferro tra maggioranza e minoranza, la sede nazionale ha indicato la commissione provinciale organizzatrice, solo con esponenti della maggioranza, tra mozioni Renzi e Orlando: Liliana Di Fede, Alessandro Azzarita, Monica Bancaro, Sergio Bonagura, Alex Castellano, Paolo Degasper, Sandra Lando, Aneta Ngucaj, Fabrizio Oliver, Chiara Pasquali ed Enrica Scanzoni. E dopo la «carica» dei 110 aderenti al comitato Renzi di Carlo Costa, Bizzo annuncia che non costituirà il proprio comitato Renzi.

LA LETTERA APERTA. Sulla toponomastica arriva la lettera aperta agli italiani di Christian Pfeifer (caporedattore del settimanale Wirtschaftszeitung). Lo spunto è la trasmissione l’Arena su Rai 1 con ospiti Kollmann, Urzì e Biancofiore. «Mi vergogno di questa storia sciagurata della toponomastica, e so che sono numerosi gli altoatesini che si vergognano come me», scrive Pfeifer, «È vero, il partito di maggioranza Svp con l’aiuto del Pd ha cercato di cancellare qualche toponimo italiano. Non importa che si tratti solo di una manciata di nomi. Come tanti altri altoatesini di lingua tedesca, io mi chiedo: Ma perché cancellare questi toponimi, se – come sottolinea la Svp – tanto non sono in uso? Perché andiamo a suscitare il vostro malumore – anzi, perché va a suscitarlo la politica – per qualcosa che non ci cambia la vita?».

(fr.g.)

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