Giuseppe Broggi, presidente del Cai, approva il compromesso, proposto nei giorni scorsi dai Verdi, per uscire dall'impasse: così chiudiamo la questione. Il suo collega Simeoni (Avs): non mi pronuncio

Toponimi in Alto Adige, la svolta del presidente del Cai: «La Vetta d'Italia diventi Vetta d'Europa»


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Se come pare non si trova un accordo sulla Vetta d'Italia, per me andrebbe bene rinominarla in Vetta d'Europa. L'idea mi sembra buona». Giuseppe Broggi, presidente del Cai, approva il compromesso, proposto nei giorni scorsi dai Verdi, per uscire dall'impasse: a quanto parte nella commissione mista Provincia-governo sui cartelli di montagna si sarebbe trovata l'intesa su tutti i 1.525 toponimi attualmente solo in tedesco, eccetto che per la Vetta d'Italia, nome simbolo della montagna che si trova in fondo alla Valle Aurina. «A metà marzo - anticipa Broggi - affronterò la questione nella riunione del comitato direttivo del Cai dove siedono tutti i presidenti delle venti sezioni. È giusto che sia quell'organismo ad esprimersi in merito».

Di cartelli di montagna e di Vetta d'Italia si è parlato a margine degli «stati generali» di Cai, Alpenverein e Sat: i rappresentanti delle tre associazioni si sono incontrati ieri a San Michele all'Adige. La notizia dell'apertura fatta dal presidente del Cai è stata accolta senza particolare entusiasmo dal presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder che si è limitato ad un laconico "vedremo". Quindi ha aggiunto: «Adesso che la commissione ha ultimato il lavoro ne discuterò direttamente con il ministro Fitto».

L'Avs cosa pensa: potrebbe accettare di rinominare Glockenkarkopf in Europas Gebirge? Il presidente del sodalizio Georg Simeoni ha la bocca cucita: «Non dico nulla. Parlerò quando ci sarà il documento ufficiale, prima non avrebbe senso». ANPI. La denominazione Vetta d'Europa trova l'appoggio anche dell'Anpi del Trentino e dell'Alto Adige, del Forum trentino per la pace e del Punto Pax Christi di Bolzano. In un documento congiunto, le quattro organizzazioni, auspicando che si ponga "rimedio alla volontà sopraffattrice della dannosa dottrina del fascista Tolomei", affermano di trovare "apprezzabile la proposta dei Verdi di concludere positivamente ogni disputa sui toponimi, cambiando anche il nome alla Vetta d'Italia con Vetta d'Europa - Europas Gebirge".

Per le associazioni "il ritorno al nome originario della montagna di Glockenkarkopf sarebbe la modifica più logica ma sarebbe comunque un bene che si trovasse una soluzione unificante, denominando la vetta con un nome di pace". I NOMI. Per quanto riguarda il lavoro svolto dalla commissione partitetica sui cartelli di montagna è emerso che dei 1.525 toponimi attualmente solo in tedesco un 45% tornerebbe ad essere bilingue, mentre per un altro 45% vi sarebbe l'indicazione anche in italiano solo di malga o maso; per il rimanente 10%, che si riferisce a piccole località, non sarebbe stata trovata la dizione in italiano e quindi resterebbe monolingue.

LO STELVIO.
Nell'incontro di ieri a San Michele all'Adige Broggi, Simeoni e Piergiorgio Motter (Sat) hanno parlato della gestione del Parco dello Stelvio. Ribadita nella sostanza da tutte e tre le organizzazioni alpinistiche la non contrarietà alla legge che ha di fatto suddiviso il parco in tre realtà amministrative, ma è stata evidenziata la necessità di creare una regia unica. Cai, Alpenverein, Sat si sono trovati d'accordo nel dire no all'ipotesi di far pagare un pedaggio agli automobilisti che nei 20 giorni estivi di maggior flusso turistico transitano sui passi dolomitici. La proposta alternativa dei tre Club è che vengano invece chiusi, dalle 10 alle 16, con l'organizzazione da parte delle strutture turistiche di un adeguato servizio di bus navetta. Una soluzione questa che dovrebbe servire a ridurre traffico e inquinamento.

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