TOPONOMASTICA L'Avs sentita in Procura da Rispoli Consegnato un dossier con i conti

Qualche giorno fa a salire al terzo piano del palazzo di giustizia per un incontro con il procuratore Rispoli sono stati il direttore amministrativo Sulzenbacher ed il tesoriere De Lorenzo, accompagnati dall'avvocato Egger, che hanno spiegato al procuratore la situazione contabile dell'associazione



BOLZANO. I responsabili amministrativi dell’Alpenverein si sono presentati dal procuratore Guido Rispoli ed hanno depositato, tramite un legale di fiducia, una memoria scritta con importanti indicazioni a livello contabile, soprattutto in relazione ad eventuali contributi pubblici e alla gestione delle risorse finanziarie. L’inchiesta sui cartelli monolingui dei sentieri di montagna dell’Alto Adige sta dunque procedendo in maniera approfondita. Sarà il consulente tecnico Guido Pallaver a fornire nelle prossime settimane importanti risposte soprattutto in relazione al cosiddetto «tesoretto» di 500 mila euro trovato tra le pieghe della contabilità dell’Avs. Qualche giorno fa a salire al terzo piano del palazzo di giustizia per un incontro con il procuratore Rispoli sono stati il direttore amministrativo Sulzenbacher ed il tesoriere De Lorenzo. Con loro c’era l’avvocato Hanns Egger, noto professionista bolzanino (già vicesindaco di Bolzano e presidente dell’Università) che va parte dell’Alpenverein dal 1958. «Non ho partecipato all’incontro con il procuratore Rispoli con compiti di difesa penale - ha puntualizzato il legale - ma semplicemente come consulente giuridico e per fare da tramite con il magistrato in questa fase dell’inchiesta». Dalla Procura anche ieri è giunta la conferma che per il momento non c’è nessuno iscritto sul registro degli indagati. Resta però sintomatico che i due dirigenti dell’Avs abbiano preferito farsi accompagnare da un avvocato di fiducia.
L’incontro avrebbe permesso all’Alpenverein di dimostrare la propria ambia disponibilità a collaborare con gli inquirenti per fare chiarezza su alcuni aspetti contabili rilevati dal dottor Pallaver. Soprattutto in relazione ai famosi 500 mila euro, risultato della differenza tra i 3,8 milioni di euro (che la Provincia ha stanziato per l’Avs in merito al progetto di digitalizzazione dei sentieri) e i 3,3 milioni che risultano essere stati dati alla Tuga Srl, una società con sede a Lana che ha portato a compimento il progetto. L’Alpenverein avrebbe segnalato l’utilizzo del mezzo milione come rimborso spese per i volontari, pagati 16 euro per ogni ora di lavoro, tacendo però sul fatto che proprio i volontari avrebbero rinunciato al rimborso previsto. Ecco perché il procuratore Guido Rispoli ha chiesto al proprio consulente di capire per che cosa sia stata usata quella somma di denaro che lo stesso procuratore ha già avuto modo di definire «un tesoretto incontrollato». Ovviamente il sospetto è che quei soldi (o gran parte di essi) siano stati utilizzati per la realizzazione degli oltre 35 mila cartelli segnavia di montagna unicamente in lingua tedesca. «Ci siamo incontrati con il dottor Rispoli - ha puntualizzato l’avvocato Hans Egger - proprio per confermare la piena disponibilità a collaborare con gli inquirenti e permettere un chiarimento su tutti i punti oggetto di approfondimento da parte dei magistrati. Da parte nostra c’è solo piena volontà a collaborare». Ricordiamo che l’inchiesta avviata dalla Procura nella primavera scorsa ruota attorno alla necessità di capire con quali fondi siano stati pagati i 25 mila cartelli monolingui realizzati dall’Alpenverein per i sentieri di montagna. Il sodalizio sudtirolese (con il suo presidente Georg Simeoni) ha sempre negato di aver usato fondi pubblici. Le argomentazioni sostenute non hanno però mai convinto sino in fondo. Proprio per questo il procuratore ha deciso di affidare gli accertamenti contabili ad un professionista di una certa affidabilità. Il risultato della consulenza sarà determinante anche per l’indagine della Corte dei Conti sotto il profilo erariale.

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