LA LEGGE IMPUGNATA 

Toponomastica, la Consulta concede il rinvio dell’udienza

BOLZANO. Il rinvio è arrivato. La Corte Costituzionale non analizzerà il caso della legge provinciale sulla toponomastica nella seduta del 7 marzo. La legge è stata impugnata nel 2012 dal governo...



BOLZANO. Il rinvio è arrivato. La Corte Costituzionale non analizzerà il caso della legge provinciale sulla toponomastica nella seduta del 7 marzo. La legge è stata impugnata nel 2012 dal governo Monti e da allora la Provincia, attraverso il governo, è riuscita sempre a ottenere il rinvio della discussione. I motivi sono noti. La stessa Svp mette in conto una bocciatura della legge. A quel punto una sentenza della Consulta condizionerebbe anche i futuri disegni di legge sulla toponomastica, perché fisserebbe i paletti sulla materia. Nei giorni scorsi il dipartimento degli Affari regionali presso il governo ha chiesto il rinvio della discussione, sottolineando che a Bolzano si lavora per arrivare a una soluzione. Ecco perché nell’ordine del giorno del consiglio provinciale è stato «rinfrescato» il disegno di legge della Svp del 2016, mai discusso, che riprende i principi della norma di attuazione bloccata in Commissione dei Sei. Nelle scorse ore sul sito della Corte Costituzionale è stato pubblicato l’avviso del rinvio dell’udienza. Se il consiglio approverà la nuova legge sulla toponomastica, cadrà il ricorso. A quel punto spetterà al governo Gentiloni ancora in carica, o al futuro esecutivo, decidere se impugnare anche il nuovo testo. Intanto, in vista dell’udienza del 7 marzo, la destra tedesca aveva scritto alla Corte Costituzionale per lanciare un appello sulla toponomastica. Nella lettera della Stf viene ribadito il concetto «no al binomismo». Non è possibile, scrivono al presidente della Consulta, che l’Italia «basi la toponomastica su leggi razziste, che risalgono al fascismo». La linea della Stf è di ammettere i toponimi italiani «storicamente fondati».













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