Toponomastica, votato l’accordo

Norma approvata all’unanimità, tolti i nomi senza consenso evidenziati dal Cai. Bizzo: «Così va bene». Ma nel Pd è guerra


di Francesca Gonzato


BOLZANO. C’è l’accordo sulla toponomastica. La Commissione dei Sei ha votato ieri all’unanimità la norma di attuazione e un nuovo elenco di nomi, sulla base della proposta di compromesso del presidente Francesco Palermo e del Cai, su cui è stato trovata l’intesa di tutti. In base alle segnalazioni del Cai, altri 54 nomi di cui viene chiesta la versione bilingue sono stati tolti dalla lista, asciugata ormai a circa 1.200 toponimi dei 1.526 iniziali del 2009. I nomi in sospeso verranno discussi dalla commissione di tecnici prevista dalla norma, insieme a tutta la toponomastica che non era entrata nella prima lista di 1.526 cartelli di montagna. Formalmente, la norma, che introduce il criterio dell’uso nella toponomastica, non è ancora ufficiale. La commissione si riunirà la settimana prossima per una verifica sul testo definitivo, poi verrà promulgata. Per il Consiglio dei ministri si prevedono tempi brevi. «Qualche settimana al massimo», anticipa il sottosegretario Gianclaudio Bressa. Poi servirà la firma del presidente Mattarella. «Questa mattina non lo credevo possibile. Sono molto soddisfatto», conferma Palermo. «Praticamente un miracolo», secondo Karl Zeller, «Un passo storico, raggiunto grazie al fatto che tutti abbiamo saputo rinunciare a qualcosa». La Svp ha rinunciato a una serie di nomi solo in tedesco previsti dall’accordo con Delrio. Non è stata una seduta semplice, ma la mediazione è arrivata. Costantemente in contatto, hanno dato il loro via libera l’Obmann della Svp Philipp Achammer e il presidente Arno Kompatscher, che dice: «Ha vinto il buonsenso».

Hanno votato sì Palermo, Zeller, Dieter Steger, Daniel Alfreider e, a sorpresa Brunhilde Platzer e Roberto Bizzo, che nei giorni scorsi aveva ingaggiato una battaglia per ottenere una modifica dell’allegato dei nomi più rispettosa del bilinguismo, minacciando «voterò no». Ma sulla paternità del compromesso si scatena nel Pd una guerra interna, con una presa di posizione durissima di Bressa e di Christian Tommasini che attacca Bizzo: «Sconfitto il tentativo di chi voleva strumentalizzare la vicenda per accreditarsi come paladino degli italiani».

ACCORDO FATTO. La norma di attuazione prevede che il repertorio della toponomastica in italiano, tedesco e ladino venga accertata in base al criterio dell’uso da una commissione paritetica di esperti, che voterà con il principio della doppia maggioranza per evitare che un gruppo decida sulla testa dell’altro. Alla norma verrà allegato il primo elenco di nomi su cui ieri c’è stato l’ok.

Nei 1526 nomi del vecchio allegato A, il 44% era stato dichiarato bilingue. La Svp aveva poi rimesso in discussione quella lista, chiedendo la versione solo tedesca di 132 nomi. Palermo aveva in parte recepito quella lista di 132, ma il Cai ha chiesto un ripensamento, perché una serie di nomi italiani vengono considerati «irrinunciabili», perché usati e per questioni di sicurezza. Altri toponimi dei 132 invece vanno bene in tedesco anche per il Cai, «così li conosciamo tutti», sottolinea il presidente del Cai Claudio Sartori, «abbiamo usato il buon senso». E su questo c’è stato l’accordo. I nomi in tedesco condivisi restano nella lista. Dei 132 nomi, 46 sono stati tolti perché aggettivazioni di Comuni e frazioni (Malga Naturno). Su 86 rimanenti, il Cai ha chiesto il bilinguismo per 54 e restano in sospeso. Si è arrivati così a 32 nomi solo in tedesco. Chiarisce Bizzo: «L’importante è che i nomi contestati non siano entrati nella lista solo nella versione tedesca. Restano in sospeso e il comitato li valuterà partendo dal punto di partenza che siano bilingui. La svolta è arrivata quando la commissione ha accettato anche un chiarimento su tutto il resto della toponomastica, quella oltre i 1526 nomi. A quel punto l’accordo era votabile». Spiega Palermo: «Nella relazione accompagnatoria scriveremo che la toponomastica italiana ufficiale, i famosi 8000 nomi (tolomeiani, ndr) verranno discussi dal comitato con il presupposto che siano ufficiali. Saranno poi i tecnici a decidere eventuali cancellazioni sulla base dell’uso, con il voto a doppia maggioranza». Sintentizza Zeller: «La Svp ottiene il risultato che non tutto debba essere bilingue. E fa il passo di dire che parte di nomi di Tolomei sono entrati nella cultura italiana».

PD IN FIAMME. Il Pd è un’arena. Tommasini contro Bizzo:« Chi ha portato avanti una linea di retroguardia si è alla fine auto sconfessato. Per settimane ho lavorato all’accordo, che Bizzo ieri ha dovuto ingoiare». Gelido Bressa: «Dopo decenni la vicenda è chiusa con una ottima norma di attuazione. Bizzo ha fatto il suo gioco elettoralistico e poi ha avuto paura di votare no. Atteggiamento inconcepibile per un presidente del consiglio provinciale». Bizzo rispedisce al mittente: «La realtà è che la maggioranza del mio partito avrebbe accettato qualsiasi cosa. Invece siamo arrivati a una soluzione che, se non si fosse tenuto un atteggiamento fermo e risoluto, non saremmo riusciti a raggiungere».

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