Torna la doppia indennità È bagarre sulle quote rosa

I sindaci potranno incassare anche l’assegno da presidente di Comprensorio Doppio voto di preferenza bocciato. Foppa indignata: ancora troppi conservatori


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Giornata decisamente animata, ieri, in Consiglio regionale. È passata la legge sui Comuni (senza il temuto blitz di Steger per ridurre il numero dei consiglieri a Bolzano e Merano), ma a tenere banco sono stati la bocciatura dell’emendamento dei Verdi sulle quote rosa (riprendeva il doppio voto di preferenza previsto dalla legge statale 215/2012) e il ripristino della doppia indennità (solo in Alto Adige) per i sindaci che sono anche a capo dei Comprensori. Un articolo, quest’ultimo, fortemente voluto dalla Volkspartei per rispondere alle pressanti lamentele dei sindaci delle valli. «Ma è un pessimo segnale - attacca Alessandro Urzì - agli elettori, contrari ad aumentare i costi della politica».

L’aula, peraltro, si è surriscaldata quando è stato presentato l’emendamento dei Verdi sulle quote rosa. «Una proposta - sottolinea Brigitte Foppa - volutamente blanda per cercare di trovare un ampio consenso. Invece mi sono sentita dare della fascista, della comunista, ma anche della politica poco rispettosa dei principi costituzionali. La realtà è che non cambia niente e, sul tema delle donne, qui siamo rimasti tanto, troppo indietro. Stanno decisamente meglio nelle altre regioni italiane». Ma vediamo, nel dettaglio, cosa prevedeva esattamente l’emendamento dei Verdi.

Foppa & Co. chiedevano l’introduzione del doppio voto di preferenza, come previsto dalla legge statale 215/2012. Stabilisce che, se ci sono due voti da esprimere, debbano essere presi in considerazione entrambi i sessi. «Se si esprimono due voti, uno dovrebbe andare a una donna».

Il Pd, che aveva firmato l’emendamento, non ha votato a favore rimandando le quote rosa ad una futura legge sulla materia. Tra i contrari all’emendamento tutti i partiti di centrodestra, mentre tra i favorevoli (oltre ai Verdi e al Pd) anche i grillini.

«Proprio di recente - sottolineano in una nota Brigitte Foppa, Caterina Maurer ed Evelyn Gruber Fischnaller - abbiamo fatto una ricerca sulla presenza di donne e uomini nel panorama politico italiano. Nei capoluoghi regionali ci sono una sindaca e venti sindaci, mentre nei consigli regionali italiani sono presenti 153 donne e 861 uomini. Ciò testimonia quanto sia urgente cambiare. Ma a Bolzano e Trento, per adesso, vince l’immobilismo».

Bocciato l’emendamento sulle quote rosa è passato, invece, l’articolo - non meno contestato - sulle doppie indennità, per il quale ha espresso la sua netta contrarietà anche Alessandro Urzì di Alto Adige nel cuore, che ha fatto una dura battaglia sul tema. Hanno votato «no» anche Verdi, M5S e Freiheitlichen. Compatta, invece, la maggioranza Pd-Svp.

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