BOLZANO. Dopo Cai Alto Adige, Alpenverein Südtirol e Dachverband für Natur und Umwelt, ora contro il progetto di nuovo impianto di risalita al Coronelle con stazione interrata e torre panoramica in cristallo alta 18 metri scende in campo anche l’Heimatpflegeverband Südtirol. La presidente, Claudia Plaickner, in una nota sostiene che le Dolomiti sono state già abbastanza spettacolarizzate per poter sopportare anche questo progetto voluto dalla società impiantistica Latemar Carezza. L’associazione protezionistica altoatesina si dice in linea di massima d’accordo con il progetto di interramento della stazione a monte della cabinovia (oggi seggiovia), perché permetterebbe di ricoprire, anche grazie al materiale di scavo della stazione interrata, le terrazze e i muri di sostegno che attualmente deturpano il paesaggio al di sotto del rifugio Fronza. E questo nonostante il risultato finale non sarà certo quello che si vede nei rendering diffusi dagli impiantisti, sui quali non compaiono le funi della cabinovia e le stesse cabine. I rendering, infatti, sono una simulazione invernale, con il terreno coperto dalla neve che ovviamente ricopre e abbellisce il tutto.

L’Heimatpflegeverband critica il raddoppio della portata dell’impianto. Ci si scaglia però soprattutto sulla torre: «Per guardare il panorama a 360 gradi non serve alcuna torre di cristallo, dato che il panorama si vede benissimo dalla terrazza del rifugio Fronza».

Per quanto riguarda il centro visite Unesco, a detta della presidente Plaickner sarebbe una bella idea, ma preferibilmente da posizionarsi presso la stazione a valle, a malga Frommer, dove sarebbe fra il resto più accessibile a tutti, senza barriere architettoniche di alcun genere.