BOLZANO. Iniziano a piovere i nomi per il dopo Spagnolli. E qualcuno si tira fuori dai giochi, come l’avvocato Alberto Zocchi: «Non sarò assolutamente un candidato sindaco. Non ho intenzione di dedicarmi alla politica e non vorrei più vedermi citato a questo proposito». Zocchi ha un motivo in più per mettere subito le cose in chiaro. È uno dei candidati in pole position per l’incarico di giudice al Tar. La procedura di elezione è aperta in consiglio provinciale e una sua connotazione politica lo danneggerebbe. Un dispiacere per chi nel Pd aveva puntato sull’avvocato, già componente della Commissione dei 6 e dei12. Intanto si avanza Elena Artioli. L’esponente di LiberalPd sta comodamente in consiglio provinciale, dove tra sei mesi potrebbe diventare presidente, scalzando l’attuale vice Roberto Bizzo. Elena Artioli sa di essere elemento divisivo nel Pd, ma conferma i numerosi messaggi di bolzanini «semplici», che le chiedono di buttarsi nella mischia. E precisa: «C’è un pressing sui di me anche dai piani alti di Bolzano e Roma, non solo dai cittadini che mi fermano per strada. Mi candiderei sindaco solo se avessi la garanzia che il Pd non farebbe di tutto per affossarmi». Altro candidato «vero», su cui nel Pd stanno ragionando resta Claudio Corrarati, presidente della Cna. Inizia a profilarsi anche l’ipotesi di Sandro Repetto. L’ex assessore alle comunali di maggio è stato il secondo più votato (528 preferenze), dopo Mauro Randi, nella lista del Pd. È stimato e conosce il Comune. Si dichiara pronta ad appoggiarlo la stessa Artioli: «È bravo e pacato». Il gruppo Bizzo potrebbe puntare ancora su Mauro Randi, sullo stesso Roberto Bizzo o, facilmente, su Paolo Berlanda. Nel «fronte» urbanistico si parla di Chiara Pasquali e Silvano Bassetti. Chi punta a un profilo «civico» può immaginare un ritorno in scena di Barbara Repetto. Il nodo sarà: primarie sì o primarie no?». ©RIPRODUZIONE RISERVATA