Tra Adige e Mebo, campo nomadi pronto in autunno

Posto per quattro casette bifamiliari e piazzole per caravan Spesa per l’amministrazione comunale pari a 900 mila euro


di Giuseppe Rossi


MERANO. L'apertura del primo campo nomadi degno di questo nome in città non è mai stata così vicina. Se la procedura ripresa per mano dall'amministrazione Rösch dopo anni di piccoli passi avanti al rallentatore continuerà per il sentiero tracciato nei giorni scorsi, entro l'autunno 2016 potrà essere inaugurato il primo campo sinti di Merano.

Il regolamento, votato in tutta fretta dal consiglio comunale ormai più di due anni fa, quando si pensava di essere a un passo dal successo, è già pronto, forse anche vecchio. Il nuovo campo nomadi, così come è stato disegnato dall'architetto Rolando Dalla Torre, sorgerà sulla piattaforma che oggi è visibile lungo l'Adige a lato della Mebo.

Per ora a identificarlo c'è solo un piano di ghiaia delimitato da un muro di contenimento e una recinzione verde. A lavori finiti su quella superficie da 2.400 metri quadrati troveranno posto quattro casette prefabbricate in legno, ognuna con due abitazioni, dei piccoli giardini unifamiliari, otto posti auto, uno per famiglia e tre piazzole per caravan.

Otto saranno le famiglie che troveranno ospitalità, le rimanenti oggi parcheggiate sotto il viadotto Mebo alla confluenza Adige-Passirio si trasferiranno in appartamenti Ipes, appena l'istituto potrà dare un riscontro alle domande presentate dai capofamiglia. Tutto il campo, sin nei minimi dettagli, è stato concordato con i sinti grazie a un paziente lavoro cesello da parte dei funzionari dell'ufficio assistenza. Ogni casetta in legno certificata casaclima B, sarà dotata di un soggiorno, di una cucina e di un bagno per 30 metri quadrati complessivi.

«Su precisa indicazione delle famiglie nomadi - spiegano Dalla Torre, l'assessora Madeleine Rohrer e Nicola De Bertoldi, dirigente dell'ufficio edilizia privata del Comune - le stanze da letto non sono state previste. A fianco di ogni casetta è previsto uno spazio dove ogni famiglia potrà collocare il proprio caravan o roulotte. I sinti hanno chiesto espressamente di poter dormire nelle loro case mobili».

Due gli accessi al campo nomadi: il primo dalla via Postgranz laddove inizia la pista ciclabile verso la val Venosta, il secondo solo pedonale attraverso uno sbocco proprio sulla ciclabile superato il viadotto Mebo. Il piano operativo prevede ora tre mesi di tempo per la redazione del progetto esecutivo e altri tre mesi per la gara d'appalto.

«Se non ci saranno sorprese nella procedura - hanno concordato De Bertoldi e Rohrer - in otto mesi da oggi potranno essere iniziati i lavori, che saranno veloci proprio per la tipologia delle casette scelte, in legno prefabbricate».

La spesa complessiva che l'amministrazione comunale ha già accantonato, dal progetto, alle casette, alle infrastrutture e agli oneri ammonta a 900 mila euro.

Terminato il trasloco e liberata l'area sotto il viadotto Mebo alla confluenza, l'ufficio strade della Provincia potrà avviare i lavori di manutenzione straordinaria del ponte sul Passirio, quindi l'area sottostante sarà trasformata in zona per attrezzature sportive annessa ai due campi da calcio esistenti.













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