CORTE DI CASSAZIONE 

Tragedia della Croda Rossa Due condanne sono definitive

BOLZANO. La vicenda giudiziaria penale legata alla tragedia di Romano Campiti (il ragazzino di 14 anni di Roma morto il primo marzo 2012 in un incidente sulla pista di slittino della Croda Rossa in...



BOLZANO. La vicenda giudiziaria penale legata alla tragedia di Romano Campiti (il ragazzino di 14 anni di Roma morto il primo marzo 2012 in un incidente sulla pista di slittino della Croda Rossa in alta val Pusteria) avrà un’appendice. La Corte di Cassazione ha infatti confermato solo due delle tre condanne inflitte sia in primo che in secondo grado. Sono diventate definitive le condanne per responsabilità colpose ad un anno e tre mesi di reclusioni a carico di Alessio Talamini, 40 anni, maestro di sci di Cortina d'Ampezzo e a carico del responsabile della sicurezza delle piste Rudolf Egartner.

E’ stata invece annullata, con rinvio degli atti alla corte d’appello di Trento, la condanna (sempre ad un anno e tre mesi) inflitta nei giudici di merito a Mark Winkler, 44 anni amministratore delegato della società Sextner Dolomiten Spa. Per quest’ultimo imputato, dunque, il processo di secondo grado dovrà essere ripetuto. Ricordiamo che ai responsabili della società proprietaria dell'impianto venne contestata la mancata adozione di strutture di sicurezza (come le reti di protezione) che avrebbero potuto evitare la tragedia. L'inchiesta però non ha mai permesso di stabilire con certezza perchè Romano Campiti uscì di pista rimanendo ferito a morte. Un particolare che nei due processi di merito non fu considerato importante.

Già in primo grado, infatti, il giudice aveva sottolineato l'obbligo che avrebbe avuto il gestore della pista di recintare o comunque proteggere il bordo esterno del tracciato. Nel corso dei due processi di merito i giudici avevano sottolineato , nelle loro motivazioni, che la pista da slittino “Croda Rossa” è da considerarsi molto pericolosa perchè ricca di tornanti, con forti pendenze ed un tracciato reso ancora più insidioso dalla presenza degli alberi a bordo pista e del tracciato. Ora due sentenze di condanna sono diventate definitive. (ma.be.)

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